Sin dalle origini è stato un movimento, in senso molto letterale: è partito a fine Ottocento, quando i giovani si sfidavano al galoppo per le strade per tenere alto l’onore della loro casata. L’ippica è nata così, tra adrenalina e polvere: ha piantato le sue radici tra una corsa e l’altra, finché, nel 1888, è maturata l’idea di costruire il primo ippodromo a Milano. Da subito, è diventato un punto di riferimento e divertimento, un polo di aggregazione: ogni settimana richiamava migliaia di spettatori, mentre il calcio si limitava a essere un passatempo trascurabile. A 135 anni di distanza, Snaitech, proprietaria dei due ippodromi a Milano (Ippodromo Snai San Siro e Ippodromo Snai La Maura) e di uno a Montecatini Terme (Ippodromo Snai Sesana), ha voluto ricostruire il cammino di questa passione dando vita all’«Archivio Storico Ippodromi Snai», un grande contenitore per ora digitale che ospita oltre 500 preziose tracce di memoria. Divise tra documenti, fotografie, disegni e immagini, dal bianco e nero al colore, dal passato remoto all’attualità più recente.
«Il progetto dell’archivio celebra il fascino dell’ippica e del suo legame forte con la città di Milano» spiega Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech: «Per noi significa creare un suggestivo ponte tra il passato e il futuro, che vedrà nascere il Teatro del Cavallo». Ovvero uno stadio innovativo dedicato agli sport equestri a 360 gradi. Curato dal professor Stefano Della Torre del Politecnico di Milano, l’archivio si articola in sei sezioni: dalla nascita degli ippodromi della città meneghina (plurale d’obbligo perché quello del galoppo di San Siro risale al 1920 e c’è pure quello del trotto), fino alla rassegna dei volti dei campioni e dei premi da loro conquistati. Con ampie divagazioni, tutte coerenti: il Parco Botanico di San Siro, con le sue 72 specie autoctone o importate da mezzo pianeta; il dietro le quinte del Cavallo di Leonardo, la statua di bronzo alta oltre 7 metri e del peso di circa 10 tonnellate, una delle più grandi sculture equestri al mondo e tra le icone contemporanee del capoluogo lombardo.
Traiettorie e orizzonti da esplorare sabato 1 aprile proprio all’Ippodromo Snai San Siro, che spalancherà gratuitamente i cancelli dalle ore 12 alle 17,30. L’occasione è la partenza della 136esima stagione del galoppo e, in parallelo, la presentazione ufficiale del progetto dell’archivio storico. I visitatori potranno vivere l’archivio in maniera interattiva, entrando in quattro grandi cubi immersivi, un poker di installazioni animate da video, proiezioni, grafiche e suoni. Gli adulti potranno passeggiare dentro l’impianto, scoprirne le vaste aree verdi, assaggiare le proposte gastronomiche dei food truck, mentre i più piccoli avranno modo di provare, sempre a costo zero, l’emozione di montare in sella a un pony o divertirsi con l’animazione, i giochi e i laboratori offerti dalla Fondazione Francesca Rava. In concomitanza con il lancio dell’archivio storico, Snaitech ha annunciato il suo ingresso in Museimpresa, l’Associazione italiana archivi e musei d’impresa fondata da Assolombarda e Confindustria. Riunisce oltre 100 musei e archivi curati direttamente da grandi e piccole aziende italiane.
«Fare impresa significa anche intervenire attivamente nel corpo dei processi di cambiamento, sociali ed economici» afferma Antonio Calabrò, presidente di Museimpresa. «La memoria dell’intraprendenza e del saper fare, custodita e valorizzata negli archivi e nei musei delle società aderenti a Museimpresa, è una leva fondamentale di stimolo per rafforzare l’identità aziendale e favorire l’innovazione. Oggi siamo particolarmente lieti che la nostra associazione si rafforzi con una presenza prestigiosa come Snaitech». «Siamo convinti della profonda importanza di instaurare partnership tra il mondo culturale e quello imprenditoriale, a supporto della valorizzazione del patrimonio artistico-culturale» commenta invece Fabio Schiavolin. «Dall’incontro di questi due mondi apparentemente lontani» prosegue l’a.d. di Snaitech «possono generarsi importanti e virtuose sinergie: penso al consolidato rapporto con il Politecnico di Milano, ma anche alla nostra magnifica avventura con il Fondo ambiente italiano. Per questo, sono convinto che il nostro archivio storico non sarà che il primo di tanti progetti nati da un dialogo costruttivo e stimolante con il mondo culturale-accademico».