L’ennesimo attacco al reddito di cittadinaza arriva dal palco del Vinitaly e porta la firma del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare. Francesco Lollobrigida inaugura la famosa kermesse di Veronafiere e conferma che “c’è bisogno di immigrazione legale e il primo nemico è l’immigrazione clandestina. Vogliamo contrastare l’immigrazione illegale, fare formazione nei Paesi di provenienza dei migranti, e organizzare una reale integrazione. Sui flussi è evidente che c’è la volontà di organizzarli seriamente, quello che non è stato fatto in questi anni”. Quindi il cognato della premier Giorgia Meloni ha ricordato che “nelle campagne c’è bisogno di manodopera” e dunque “i giovani italiani devono sapere che non è svilente andare a lavorare in agricoltura”. A quel punto ha concluso sostenendo: “Quello che non è un modello di civiltà è non andare a lavorare, stare sul divano e gravare sulle spalle altrui col reddito di cittadinanza“.
Non è riuscito a non citare il reddito di cittadinanza pure Matteo Salvini. “La cosa straordinaria si questo salone è che ci sono tantissime ragazze e ragazzi di 25-30 anni, che si sono messi in gioco, hanno aperta una partita Iva e recuperato il podere del nonno, alla faccia di quei giornali che dicono che i ragazzi stanno a casa aspettando il reddito di cittadinanza”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Che poco prima si era lasciato andare in quella che è una sorta di battuta: “Bevete il vino italiano, ma, da ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che sta lavorando al nuovo codice della strada, da bere con moderazione”. Al Vinitaly c’era anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Il vino fa bene, con buona pace di quelli che dicono che il vino fa male – dice il numero due di Silvio Berlusconi – Noi difenderemo sempre la qualità del nostro prodotto, difenderemo il principio che il vino non è una sostanza cancerogena“.
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