«L’Istria ha superato a pieni voti la grande sfida della tutela dei diritti delle minoranze nazionali nel Paese e per gli italiani vengono applicate norme di livello superiore rispetto ai normali standard». Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica di Croazia Zoran Milanović intervenendo alla celebrazione della Giornata dello Statuto istriano, che fa della penisola l'unica regione bilingue in Croazia, dove la lingua italiana è parificata a quella croata. Milanović ha dimostrato una volta di più di conoscere bene le vicende postbelliche degli italiani rimasti, ricordando tra l'altro il Trattato di Osimo che sancisce i diritti degli italiani e il bilinguismo. «Lo Statuto - ha aggiunto - ha rappresentato un atto di saggezza politica. La specificità istriana deriva anche dalla presenza della comunità italiana e di altri gruppi etnici, e la regione può essere un esempio per la Croazia e l'Europa», ha detto Milanović concludedo con un «grazie mille» in italiano.
Lo Statuto fu approvato nel 1994 dopo una battaglia giuridica e politica tra l'Istria e il potere centrale di Zagabria che riteneva eccessivi i diritti concessi agli italiani. La Corte costituzionale diede ragione all'Istria per cui il documento fu approvato da Zagabria. La cerimonia bilingue è stata aperta dalla presidente dell'Assemblea regionale Sandra Cakić Kuhar che ha sintetizzato i motivi che portarono la Regione istriana a inserire il bilinguismo nello statuto:«Il documento esprime i valori ereditati dal passato che si fondano su multietnicità, multiculturalità e plurilinguismo; libertà sociale, etnica, religiosa, culturale, politica e linguistica sono quindi l'essenza del nostro vivere quotidiano». Ha usato molto la lingua italiana anche il presidente della Regione Boris Miletić: «Nei primi anni '90 - ha detto ricordando le incomprensioni con Zagabria - eravamo accusati di autonomismo e irredentismo al solo nominare collaborazione tranfrontaliera, adesione dell'Istria all'Assemblea delle Regioni europee a altre iniziative. Lottando per il bilinguismo nello Statuto abbiamo dimostrato grande determinazione nella soluzione dei problemi interetnici».
