Una domenica rocambolesca a Melbourne. Il Gran Premio d’Australia è terminato dopo tre bandiere rosse, contatti, otto ritiri e sanzioni. La Ferrari è uscita con le ossa rotte: zero punti presi, Leclerc non ha concluso la gara e Sainz dodicesimo.
Carlos Sainz si è presentato di fronte ai microfoni furibondo per la penalità ricevuta nella penultima ripartenza per il contatto con Fernando Alonso per averlo toccato con l’anteriore sinistra, avendo invaso la sua traiettoria: ben cinque secondi di sanzione sull’ordine d’arrivo che l’hanno retrocesso dalla quarta alla dodicesima posizione.
Queste le parole dello spagnolo a Sky Sport: “In questo momento preferisco non parlare perché parlerei male, direi delle brutte parole. Adesso vado dai commissari e spero che cambino questa decisione“.
“Ora sento solo che ci hanno derubato da quello che ci siamo guadagnati“. Parole forti, ma che testimoniano come queste bandiere rosse e queste decisioni affrettate della direzione gara lascino spesso a desiderare: una penalità evidentemente affrettata e cinque secondi che estromettono Sainz dalla zona punti, visto l’arrivo in parata nel giro finale.
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