UDINE. Urne aperte in Friuli Venezia Giulia per il rinnovo del Consiglio regionale e per l’elezione di 24 sindaci in altrettanti Comuni, tra cui due realtà, come Udine e Sacile, che potrebbero andare al ballottaggio tra due settimane se nessun candidato ottenesse subito il 50% più uno dei voti.
Fino alle 23 di domenica 2 aprile e dalle 7 alle 15 di lunedì 3 aprile tutti gli elettori che abbiano compiuto 18 anni di età potranno recarsi in uno dei 1.360 seggi allestiti nei 215 Comuni della regione muniti di documento d’identità valido e richiedere la scheda azzurra per le Regionali ed eventualmente, se abitano in uno dei 24 Comuni che eleggono il sindaco, anche la scheda arancione.
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Lo spoglio per le Regionali comincerà alle 15 di lunedì 3 aprile, subito dopo la chiusura delle urne. Seguirà lo spoglio per le Comunali. Tutti i risultati più importanti saranno chiari già nel tardo pomeriggio o al massimo nella serata di domani.
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I numeri per le Regionali
Sono 1.109.395 gli elettori chiamati al voto in Friuli Venezia Giulia per l’elezione del presidente della Regione e il rinnovo del Consiglio regionale. Sono compresi anche i 173.394 iscritti all’Aire (Anagrafe italiana residenti all’estero) che possono esercitare il loro diritto di voto in presenza: non è infatti previsto, in questo caso, il voto per corrispondenza.
È probabile che moltissimi dei residenti all’estero rinuncino al loro diritto di voto, quindi anche le percentuali finali dell’affluenza potrebbero risentire di questo dato. Una nota importante per votare: negli stessi orari di apertura dei seggi saranno aperti anche gli Uffici comunali competenti per il rilascio delle tessere elettorali non consegnate o dei duplicati in caso di deterioramento, smarrimento o furto dell’originale.
A contendersi la poltronissima più importante del Friuli Venezia Giulia saranno 4 candidati: l’uscente Massimiliano Fedriga (centrodestra), gli sfidanti Massimo Moretuzzo (centrosinistra più Movimento cinque stelle), Alessandro Maran (Terzo polo) e Giorgia Tripoli (Insieme Liberi). Sarà eletto presidente il candidato che otterrà il maggior numero di suffragi espressi. Alle liste collegate al presidente eletto spetta il 60% dei seggi se il candidato ha ottenuto più del 45% dei voti validi, oppure il 55% dei seggi, se il candidato ha ottenuto il 45% o meno dei voti validi.
I consiglieri da eleggere sono 46 (più il presidente eletto e lo sfidante che arriverà secondo): 17 nella circoscrizione di Udine, 12 in quella di Pordenone, 9 in quella di Trieste, 5 in quella di Gorizia e 3 in quella di Tolmezzo. Tra le curiosità il candidato più anziano è Adriano Corsi, 82 anni, mentre il più giovane è Giovanni Marchesich, neo maggiorenne.
Affluenza e lettura politica
Il primo dato che emergerà dal voto sarà quello dell’affluenza. A febbraio in Lombardia si è andati poco oltre il 41%, mentre per le regionali del Lazio ci si è fermati ancora più giù, al 37%.
Nel 2018 in regione votò il il 49,6% degli aventi diritto, con differenze rilevanti tra i territori. Il dato più alto fu quello della circoscrizione di Udine (52,6%), quello più basso a Trieste (43,7%). Nel resto della regione si toccò il 50,8% a Gorizia, il 49,8% a Pordenone, il 47,7% a Tolmezzo.
La lettura politica della contesa elettorale presenta alcuni spunti interessanti. Innanzitutto bisognerà vedere se e come il presidente uscente Fedriga riuscirà a ottenere la riconferma per altri 5 anni di mandato. I sondaggi lo danno per favorito, ma all’interno delle liste di centrodestra la concorrenza è fortissima.
Primo partito infatti potrebbe essere Fratelli d’Italia, ma con quali percentuali? E la Lega riuscirà a rialzare la testa, dopo le ultime, deludenti, tornate elettorali? La Lista Fedriga sarà un valore aggiunto o “ruberà” voti solo nel bacino del centrodestra? Forza Italia e Autonomia responsabile riusciranno a intercettare il consenso dell’area centrista? Sul fronte di Moretuzzo importante capire l’eventuale “effetto Schlein” sulle percentuali del Partito democratico e il traino degli autonomisti, oltre ai numeri della sinistra ambientalista.
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L’obiettivo del Terzo Polo di Maran è quello di ottenere un risultato quantomeno sui livelli delle ultime Politiche del 25 settembre 2022, mentre il risultato di Tripoli, che fa l’occhiolino all’area no vax e no euro, è una vera incognita.
Il voto dei Comuni
Sono 24 i Comuni che andranno alle urne: 12 in provincia di Udine (compreso il capoluogo), 11 in quella di Pordenone e uno in quella di Gorizia. Avranno diritto di voto (scheda arancione) 212.934 persone, compresi 31.494 iscritti all’Aire. Solo a Udine e Sacile se nessun candidato otterrà subito la maggioranza del 50% più uno, si farà il ballottaggio il 16 e 17 aprile tra i due più votati. —
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