Mentre Spinea volta pagina con il primo giorno di lavoro del nuovo commissario, che ha fatto mercoledì mattina, 29 marzo, conoscenza con i dipendenti del Comune e si è insediato in quello che sarà per il prossimo anno il suo ufficio. Un risveglio di sicuro diverso per Martina Vesnaver, da mercoledì ufficialmente ex sindaco.
Come è iniziato il primo giorno di nuovo da semplice cittadino?
«Con un forte mal di testa per la tensione accumulata. Una doppia sensazione: da una parte il senso di sconforto per una avventura finita prima del tempo e in maniera che non posso che definire vile. Ma la soddisfazione di aver ricevuto tantissimi messaggi di sostegno da parte dei cittadini di Spinea».
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Ha metabolizzato quanto accaduto?
«La situazione è precipitata con profonda sofferenza, ma dopo mesi di gogna mediatica, lunghi silenzi, ed assenza di collaborazione anche da parte di coloro che hanno tradito la fiducia al solo fine di destabilizzare la mia persona e la figura istituzionale che ho ricoperto. A quattro anni dal mio insediamento sono emerse chiare contrapposizioni celate da motivazioni di natura personale, che mi hanno portato a lavorare in un clima che nulla ha a che vedere con la collaborazione. Ho provato ad arginare le difficoltà e le contrapposizioni con uno spirito costruttivo. È chiaro che non sono riuscita».
Qualcosa forse poteva essere gestito in modo diverso?
«Ho cercato di intraprendere sin dall’inizio del mandato il ruolo ricevuto con onestà, diligenza, abnegazione e penso di non aver mai tradito gli impegni programmatici, dedicando senza rimpianto al mio paese tempo, studio, competenze ed impegno. Mi sono impegnata quotidianamente trascurando la mia famiglia, la mia attività e forse trascurando anche il mio amor proprio: evidentemente non è bastato. Purtroppo mi sono resa conto che qualcuno è stato pianificato a tavolino: ostacolare la mia idea di città e da donna libera quale sono, non posso accettare strumentalizzazioni».
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Da una donna un’altra, alla guida della città.
«Mi sono vista stamattina con il commissario straordinario e le ho brevemente illustrato la vita del Comune, introducendola all’interno degli uffici e firmando con lei le pratiche necessarie al passaggio di consegne, poi null’altro. So che le lascio un Comune con i conti in ordine, una serie di iniziative in partenza e lavori avviati, in stato avanzato di lavoro».
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Ha qualcuno da salutare in particolare?
«Avevo detto che volevo essere il sindaco di tutti, ed ho provato ad esserlo, ma probabilmente questo non è stato compreso ed accettato da tutti. Il mio ringraziamento va ovviamente a tutti i dipendenti, al segretario comunale, agli assessori, alle forze dell’ordine, alla protezione civile, la Pro Loco e al mondo associativo e volontari tutti che al mio fianco hanno lavorato al servizio e per il bene della collettività».
Tra un anno rivedremo Martina Vesnaver candidata?
«È ancora presto per parlarne, ma penso che Spinea non debba essere lasciata in mano ai soliti politicanti, ma a persone che, al di là delle idee politiche, vogliano amministrare la città per il bene di Spinea e non il tornaconto personale e di facciata».