PORDENONE A pochi chilometri di distanza, nell’arco di un pomeriggio, nel Pordenonese due giovani lavoratori sono rimasti vittime di infortunio: uno, di origini nordafricane e di cittadinanza italiana, è morto a 27 anni, l’altro, di Sacile, lotta per la vita a 22.
Il primo infortunio, in ordine di tempo, è accaduto a Fontanafredda dove, poco dopo le 15, l’operaio ventiduenne è stato colpito da un pesante impianto all’interno di un capannone di Fontanafredda ed è stato portato in gravissime condizioni a Udine. Neppure il tempo di concludere il soccorso che un nuovo allarme è stato lanciato, questa volta da Maniago: una caduta da 16 metri, il tentativo di strappare alla morte un giovane e, comee epilogo, la dichiarazione di morte in ospedale. Entrambi figurano come dipendenti di ditte esterne che stanno effettuando lavori nelle due aziende pordenonesi.
A Maniago
Scenario dell’infortunio mortale è stata un’area del grande impianto di Bioman, azienda al Dandolo di Maniago che si occupa di trattamento rifiuti. A perdere la vita, dopo una caduta di circa 16 metri, è stato S.T., operaio di 27 anni, cittadino italiano originario del Marocco e domiciliato nel milanese, dipendente di una ditta esterna, la G. Engineering di Bergamo. Incaricata da Bioman di posizionare pannelli fotovoltaici su uno dei capannoni dell’azienda, la ditta lombarda sta operando con mezzi e personale propri. E proprio uno dei suoi dipendenti, verso le 17 di ieri, si trovava sulla copertura del capannone con altri colleghi quando, per cause in corso di accertamento, è piombato al suolo da un’altezza di circa 16 metri. Secondo una prima ricostruzione, la caduta si è verificata in seguito al cedimento di una porzione di tetto dove ancora non era stato posato il pannello, ma soltanto del materiale dove sarebbero stati alloggiati gli impianti. Immediati i soccorsi, con ambulanza, automedica ed elicottero del 118. Tenaci le operazioni di rianimazione e i tentativi di stabilizzarlo, ma le sue condizioni sono apparse subito critiche, tant’è che non è stato nemmeno giudicato opportuno portarlo in ospedale con l’elicottero: il trasporto avrebbe potuto aggravare ancora di più le conseguenze delle lesioni. Proseguendo la rianimazione, è stato così portato in ambulanza all’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, dove però poco dopo ha cessato di vivere. A quel punto, l’attenzione si è concentrata sul luogo della caduta mortale. Carabinieri, ispettori dello Spsal (Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Azienda sanitaria), periti dei vigili del fuoco, questi ultimi intervenuti anche con l’autoscala per consentire di ispezionare il punto della copertura dov’è avvenuta la caduta. L’area dell’infortunio è stata posta sotto sequestro. Nei prossimi giorni, indagini e perizie e l’ascolto dei colleghi di lavoro dell’operaio marocchino consentiranno agli inquirenti di ricostruire le circostanze del tragico incidente, ma il risultato non cambia: da ieri, il mondo del lavoro è nuovamente listato a lutto. I vertici della Bioman, per voce del responsabile Fabio Piovesan, nel pomeriggio di ieri hanno espresso cordoglio e vicinanza ai familiari della giovane vittima.
A Fontanafredda
È invece accaduto all’interno di un capannone di Fontanafredda, nell’area della Gru Comedil del gruppo Terex, l’infortunio che ha visto protagonista un ragazzo di appena 22 anni, nato a Vittorio Veneto ma residente a Sacile. A.V. , anche lui come il 27enne vittima dell’infortunio di Maniago dipendente di una ditta esterna, mentre si trovava all’interno di un capannone è stato colpito da un gruppo di rotazione che lui stesso, secondo una prima ricostruzione, aveva posizionato sui cavalletti. La pedana metallica, oltre 40 quintali, dopo essersi sganciato l’ha colpito con violenza. Testa, petto, collo e gambe sono state interessate dall’impatto. A dare l’allarme sono stati i colleghi: sul posto sono arrivati nel giro di pochi minuti ambulanza, vigili del fuoco e carabinieri. La gravità dei traumi riportati ha imposto il trasporto d’urgenza in ospedale a Udine grazie all’eliambulanza. Al Santa Maria della Misericordia il ragazzo è stato affidato alle cure dei medici della Terapia intensiva, che si sono riservati la prognosi. Le sue condizioni sono gravi ma stabili. Saranno i rilievi degli investigatori a fare luce su questo ennesimo infortunio sul lavoro avvenuto nel territorio regionale .
