Dopo la calata su Pordenone, lunedì 27 marzo lo stato maggiore della Lega Nord sarà a Trieste per sostenere la candidatura di Massimiliano Fedriga alle prossime elezioni regionali.
Il primo appuntamento, in programma dalle 9 alle 10, vedrà il ministro e segretario della Lega Matteo Salvini presenziare al gazebo della Lega in piazza della Borsa. Presente al gazebo anche il ministro Giancarlo Giorgetti.
Ad accoglierli saranno il Governatore Massimiliano Fedriga, il segretario regionale della Lega Salvini premier Marco Dreosto e il segretario provinciale e sindaco di Muggia Paolo Polidori.
Salvini, Giorgetti e Fedriga si intratterranno con i militanti e i simpatizzanti.
Il ministro del Mef Giorgetti prenderà poi parte, sempre lunedì 27 marzo alle 10, all’assemblea generale di Confindustria Alto Adriatico in programma al Trieste Convention Center.
Alle 16, all’hotel Continentale, in via San Nicolò 34/36, parteciperà poi a un tavolo di confronto con le principali realtà rappresentative su giovani, futuro, impresa e prospettive per il nostro territorio organizzato dalla candidata nella Lista Fedriga Presidente, Sabrina De Carlo.
Intanto ieri Salvini e Giorgetti hanno manifestato il loro sostegno a Fedriga a Pordenone. Dai prati di Pontida alla sala convegni di una fiera a Nordest. Dalle camicie verdi a una spilletta dorata con Alberto da Giussano sul bavero. Soluzioni eleganti, quelle della moderna Lega, anche se forse meno riconoscibili di quelle che dagli anni ’90 in poi avevano reso il Carroccio uno dei partiti più fortemente simbolici del Parlamento. Ora, però, è uno dei più longevi.
Lo ricorda l’uomo che cinque anni fa è stato convinto da Matteo Salvini a candidarsi alla presidenza della Regione e che ora punta a fare il bis. «Se verrò rieletto – ha spiegato Massimiliano Fedriga – sarà la prima volta che succede con l’elezione diretta». Siede vestito in maglione, jeans e sneakers, in mezzo a quattro ministri della Repubblica e un viceministro.
Tutti a Pordenone per lanciare la volata non solo a Fedriga, sulla cui rielezione lo stesso ministro Salvini non ha dubbi – «Ho superato la scaramanzia e ho detto che Fedriga doppierà Moretuzzo» ha detto nella sua lunga giornata in Fvg – ma anche, e forse soprattutto, per supportare quei 47 candidati della lista Lega che si contenderanno i posti nel parlamentino regionale con le altre liste a sostegno di Fedriga, tra cui quella che porta il suo nome.
Ma anche su questo Salvini è ottimista. Se da una parte le liste dei governatori «portano un valore aggiunto», dall’altra il segretario federale dice di aspettarsi «un risultato straordinario della Lega, cui voi contribuirete». Cita il caso Rieti, dove il partito ha superato il 20 per cento, auspicando una «competizione» virtuosa. E sottolinea che «chi sceglie la Lega sceglie una squadra: la Lega è garanzia di buon governo».
Ed eccola, la squadra della Lega di governo, schierata sul palco di Pordenone. Quattro ministri e un viceministro. fare. Tanta carne al fuoco, nei tempi televisivi dettati dal vicedirettore del Tg2 Maria Antonietta Spadorcia che ha moderato l’incontro. Dopo i saluti del coordinatore regionale Marco Dreosto e dei capigruppo al Senato Massimiliano Romeo e alla Camera Riccardo Molinari, prende la parola il ministro per le Autonomie Roberto Calderoli, che rimarca, in un periodo in cui l’autonomia (differenziata) sembra sempre più vicina anche per le regioni a statuto ordinario, la «difesa totale delle autonomie speciali, magari con qualche delega in più».
Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, ha messo sul piatto un tema destinato a far parlare. «Credo sarà fondamentale che lo Stato si costituisca parte civile contro chi aggredisce un docente, un preside, un membro del personale della scuola, perché sappia il violento che avrà non soltanto l’insegnante che è stato aggredito, ma anche la forza dello Stato». Chiedendo, aggiunge, «anche il danno da immagine». Un tema, quello della responsabilità comune, richiamato anche dalla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, che ha poi lasciato al parola alla viceministro della Transizione ecologica, la sacilese Vannia Gava. Riconversione delle imprese, nuovi gasdotti per l’idrogeno, nuove tecnologie di recupero dei rifiuti sono alcuni dei temi sui quali Gava sta lavorando.
Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha e chiede «fiducia nelle capacità di crescita del Paese». La stessa che ha avuto l’Europa di fronte alla legge di bilancio. E se l’argomento Europa non scalda la platea, quello delle tasse ha un altro impatto. La riforma fiscale, secondo Giorgetti, è frutto di una «nuova impostazione filosofica». Un «premio a chi lavora, a chi si impegna». «E se migliori, hai una tassazione piatta. E questo vale per i privati, per le persone fisiche, e per gli imprenditori perché se uno investe, promuove sviluppo e promuove occupazione, ha diritto ad essere tassato di meno». E poi, ancora anticipazioni sulle strategie di governo: come gli incentivi, a partire dal prossimo autunno, per chi riduce i consumi energetici.
Ma se c’è uno stratega delle anticipazioni, quello è il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Sul codice degli appalti, che vorrebbe portare in Consiglio dei ministri già martedì: «Cantieri più veloci e meno tempo per la burocrazia». Un codice che «si fida degli imprenditori». Sul ripensamento del canone Rai: «Diciamolo tranquillamente, il servizio pubblico lo fanno spesso le televisioni locali, le radio locali, i giornali locali». Sul nuovo codice della strada: «Lavoro su sanzioni e prevenzione per mettere fine a questa strage: se ti becco alla guida drogato o ubriaco marcio e fai danno a qualcuno, la patente tu non la vedi più per il resto dei tuoi giorni». Infine, la richiesta ai militanti leghisti di contribuire al «risultato straordinario» che il segretario federale si aspetta per la lista Lega. Fedriga intanto rimarca in modo chiaro quanto fatto nel primo mandato. Famiglia, sanità, lavoro sono solo alcuni degli argomenti che stanno più a cuore al governatore uscente e ricandidato, che dal palco lancia un messaggio chiaro ai suoi candidati: «Nessuna promessa facile, noi siamo il partito più vecchio in Parlamento e abbiamo le idee chiare».
