foto da Quotidiani locali
Quattro giovani lomellini, amanti alla follia del rock anni ’80 (quando nemmeno erano nati), ma che ora suonano in giro per l’Italia e per l’Europa. Nel decimo anno della loro fondazione i Bad Bon Roses sono stati invitati a suonare in Svizzera. «Ed il pubblico ci ha trascinato: ci hanno già chiamato per un’altra data: siamo davvero contenti - spiega il fondatore e cantante, il 30enne robbiese Sonny Rognone - Proponiamo un repertorio di cover hard rock anni 80, con i più grandi successi di band come Bon Jovi, Whitesnake, Europe, Guns N’Roses, Toto, Metallica». La formazione è cambiata, con ingressi e uscite, negli anni. Ora oltre a Rognone ci sono Stefano Bonfico, 33 anni di Castello d’Agogna, alla batteria. Al basso si esibisce Marco Corazza, 27 anni di Castello d’Agogna. Mentre alla chitarra c’è il 27enne di Mortara (da poco trasferito a Vigevano) Mauro Bove.
«Ormai abbiamo quasi 400 concerti all’attivo, l’ultimo è stato in Svizzera al Silvercube di Dielsorf, vicino Zurigo - aggiunge Rognone -. La data era programmata per febbraio 2022, posticipata poi per la pandemia al 2023. Abbiamo trovato un locale con palco ben attrezzato e personale organizzato. Un’atmosfera professionale da vero e proprio live club. Un pubblico entusiasta e partecipativo».
Differenze dai locali italiani? «La principale diversità sta nel pubblico, che all’estero è nel locale esclusivamente per vedere la band. In Italia la band invece spesso è il contorno. All’estero i clienti escono presto, il concerto inizia verso le 21 mentre in Italia spesso fino alle 22,30-23 non si comincia. C’è proprio una diversa attenzione verso i musicisti. Spesso in Italia vengono poco calcolati. Si può dire che siamo stati accolti come fossimo delle vere e proprie rock star. Siamo stati veramente apprezzati tanto che ci hanno già confermato una seconda data sempre al Silvercube il 27 ottobre, ma torneremo in Svizzera anche il 30 settembre al Conny’s RockBar di Landquart. Progetti per il futuro? Sicuramente allargare ulteriormente il nostro giro di date in Italia, e all’estero, sono in contatto con 2 locali in Germania e uno in Bulgaria. Il sogno nel cassetto è proporre un concerto con la nostra band insieme ad un’orchestra sinfonica rivisitando il nostro repertorio in chiave opera rock».
