I triestini Gloria e Matteo convoleranno a nozze il prossimo 3 giugno. Quello che doveva essere un periodo pieno di emozioni, si sta però trasformando in un incubo, perché il banchetto per cento persone, già dall’agosto scorso, è stato prenotato a Portopiccolo, alla Ppn, che ora non risponde più neppure al telefono.
«Quando abbiamo letto sul Piccolo quello che stava accadendo, ci è crollato il mondo addosso – testimonia la coppia –, senza contare che abbiamo già versato il 70% dell’importo, eppure nessuno si è preso la briga di darci rassicurazioni, e noi ci troviamo con i soldi versati e il totale silenzio da parte della Ppn». Doveva essere un matrimonio da sogno: aperitivo vista mare al Falisia beach resort, banchetto nella sala Nettuno accanto alla spa, fiori, musica, tramonto, invece a tramontare rischia di essere la festa.
«All’ingresso dell’albergo un cartello indica che riapriranno il 31 marzo – spiega la coppia –, quindi attendiamo di capire cosa accadrà: intanto il nostro avvocato si è messo in contatto con il fondo Rilke per verificare la situazione». La futura sposa, imprenditrice impegnata nel settore del caffè, dice di «comprendere che a una società possano accadere dei problemi, ma come ci sono dei diritti ci sono pure dei doveri, e ci aspettiamo qualcuno dia garanzie. Rischiano di rovinare l’organizzazione di un matrimonio, ma anche di rendere opache la credibilità e l’immagine di Portopiccolo». Nella situazione di Gloria e Matteo ci sono almeno altre quattro coppie, che per i prossimi mesi avevano fissato lì la festa di matrimonio, e altre realtà che avevano deciso di organizzare a Portopiccolo un evento. A tremare sono anche alcuni fornitori, che vantano dei crediti dalla Ppn, e da un po’ non hanno notizie. Come il fioraio che garantiva gli addobbi floreali all’albergo, agli eventi, e che avanza «gran parte di quanto mi dovevano nel 2022 – sostiene –: mi auguro subentri qualcuno quanto prima per dare continuità».