foto da Quotidiani locali
Il tradizionale appuntamento pasquale della basilica di Santa Barbara con l’arte sacra si aprirà il 1° aprile alle 10.30 inaugurando “Passione e Redenzione”, un omaggio inedito allo scultore Aldo Falchi (Sabbioneta 1935-Mantova 2020) con presentazione critica a cura della storica dell’arte Paola Artoni e un intermezzo musicale della violinista Alessia Caniato. La mostra proseguirà fino al 30 aprile, con apertura al sabato e alla domenica dalle 10 alle 18. Realizzata grazie alla collaborazione con la figlia dell’artista Ombretta Falchi, l’esposizione è patrocinata da Comune, Provincia e Diocesi di Mantova e dal Touring Club Italiano. Curando l’allestimento, il Liceo Artistico “Giulio Romano” di Mantova si è fatto promotore per l’undicesimo anno consecutivo di un evento dedicato all’arte contemporanea in Santa Barbara.
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Falchi, ricordato nella mostra “Nella forma e nella materia” allestita alla Casa del Mantegna fino allo scorso gennaio, torna tra pochi giorni protagonista nella basilica palatina. Nel testo di presentazione a “Passione e Redenzione” Paola Artoni scrive: «Ora questo nuovo capitolo espositivo dedicato ad Aldo Falchi sacro è un ulteriore prezioso tassello per comprendere ancora più profondamente il suo operato che, ancora una volta, è disseminato oltre i confini mantovani».
Le sculture in terracotta, finora mai esposte al pubblico, sono una trentina. «Un ciclo potente - prosegue Artoni - dedicato alla “Via Crucis” e una serie di opere plasmate nell’argilla con il suo inconfondibile tocco. Nel lavoro di Falchi colpisce la fisicità del gesto, la contemplazione delle forme anatomiche che paiono danzare nello spazio, la ricerca dell’espressione nutrita dalla sua frequentazioni del Realismo fantastico e dei movimenti della figurazione europea. Nell’approccio al Sacro c’è uno scatto ulteriore, nel segno di una ricerca poetica e formale in chiave meditativa. Se negli abbracci delle Madonne col Bambino c’è già in nuce la prefigurazione della croce, nella figura del Cristo l’artista riassume il percorso del dolore dell’intera umanità. Nel volto del Nazareno, Falchi plasma l’espressione della Passione che viene trasfigurata in un Oltre che sa già di Eternità. E quello slancio che va oltre la sofferenza si palesa nel corpo slanciato e luminoso del Risorto. Anche gli angeli guerrieri di Falchi indossano le vesti di una lotta incessante contro il male, con la forza dinamica del gesto, con la potenza e la Speranza che l’artista infonde alla materia e, di riflesso, a noi spettatori del suo lavoro».
La produzione di Falchi dedicata al Sacro ha avuto molteplici espressioni. Grazie al lavoro di archiviazione della figlia Ombretta è stato possibile compendiare le principali opere di carattere religioso realizzate dall’artista, dalle diverse versioni di “San Giorgio e il drago” a quelle della “Crocefissione” e a moltissime altre.