È stato liberato Hossain Mohammad Sharif, il 28enne che lunedì ha tentato di rapinare l’Internet point di via Zenson di Piave.
Nell’udienza di convalida si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha ottenuto un alleggerimento della misura cautelare: gli è stato imposto l’obbligo di dimora a Treviso e l’obbligo di presentarsi ogni giorno alla polizia.
Il 28enne, difeso dall’avvocato Andrea Gobbo, deve rispondere di tentata rapina, danneggiamento e lesioni personali.
La scarcerazione dell’uomo ha fatto infuriare il sindaco Mario Conte: «È un provvedimento che vanifica tutto il nostro lavoro sulla sicurezza e che lancia un messaggio pericolosissimo: l’Italia è terra dove la passi franca. Così si manda un brutto messaggio anche ai nostri cittadini».
A quanto si apprende Sharif è senza fissa dimora, vive nei dormitori della città, e al momento sarebbe ospitato a casa di un amico.
[[ge:gnn:tribunatreviso:12704057]]
Frequentatore abituale dell’internet point di via Zenson, lunedì ha forse agito sapendo che quello era il momento in cui nelle casse dell’attività si potevano trovare più soldi.
L’internet point infatti svolge anche il servizio di money transfer e nel fine settimana raccoglie i versamenti, ma non può portarli in banca fino al lunedì. L
a tentata rapina di Sharif però è finita, per lui, nel peggiore dei modi: arrestato sul Put dalla Polizia pochi minuti dopo essere scappato. Alle 11.20 di lunedì si è presentato all’interno dell’internet point. A far capire le sue intenzioni il 28enne ci ha messo un istante. Ha preso una bicicletta scaraventandola contro la vetrata. Di seguito è entrato e si è rivolto al titolare e al figlio: “datemi tutti i soldi”. All’interno del negozio e all’esterno c’erano però già molti clienti, e forse forti anche di questa presenza, titolare e figlio hanno detto al rapinatore che non gli avrebbero dato niente.
A quel punto il rapinatore ha estratto dai pantaloni un coltello, e ha minacciato di morte il figlio del titolare: «dammi i soldi o ti uccido». Sempre su di lui poi si è accanito, colpendolo anche con qualche pugno, fortunatamente senza riportare ferite gravi. Nemmeno questo è bastato a spaventare i gestori dell’attività, alimentando ancora la sua furia. Il rapinatore è uscito, ha afferrato un paletto metallico e, tornato all’interno del negozio, ha spaccato la vetrata del bancone. Ha buttato giù un frigorifero e la macchinetta del caffè.
Poi è di nuovo uscito prendendosela, questa volta, con chi in quel momento stava cercando, a parole, di fermarlo. Ha mostrato il coltello, poi ha afferrato una dei pezzi di vetro finiti a terra lanciandoli contro un cliente dell’internet point. Alcuni sono fuggiti. Anche il rapinatore, ormai convinto che da via Zenson non sarebbe riuscito a cavare un euro, se n’è andato. Poco dopo l’arresto.
Un lunedì nerissimo quello di Treviso, in quanto a sicurezza. Nel tardo pomeriggio, la rissa nel plateatico del Perlage di viale Cadorna. A fronteggiarsi due gruppi di ragazzi. In particolare sono stati quattro i soggetti più violenti, tutti stranieri. Per ragioni ancora ignote - forse questioni di droga, forse la contesa per una ragazza - sono venuti alle mani. Si sono colpiti a pugni, con le sedie, ed è volata pure qualche bottigliata. Un ragazzo è scappato con il volto insanguinato, altri due sono scappati in auto pochi istanti prima che le volanti della polizia arrivassero sul posto.
Gli agenti hanno raccolto le testimonianze dei presenti, come commercianti e clienti.