PORDENONE. Poche settimane prima dell’infortunio aveva stipulato una polizza assicurativa che lo copriva anche da quel genere di imprevisti e, quando si era visto negare il risarcimento, aveva sostenuto di non aver mai avuto in passato pregresse patologie.
Ma la questione è approdata in tribunale e dopo più di otto anni gli è costata una condanna a un anno e sei mesi di reclusione per truffa assicurativa.
A condannare Ivan Citton, 38enne vicentino, è stato il giudice del tribunale di Pordenone Francesca Vortali. L’uomo, difeso dall’avvocato Mauro Serpico, era accusato di frode assicurativa.
Stando alla ricostruzione dell’accusa, Citton nell’estate del 2014 stipula un contratto assicurativo con un’agenzia di Pordenone, la cui compagnia si è costituita parte civile con l’avvocato Aloma Piazza.
La polizza sottoscritta comprende anche i rischi derivanti da infortuni. Pochi mesi dopo l’imputato riferisce di aver subito proprio un infortunio in palestra. «Tutto questo – osserva l’avvocato Piazza – senza dire che nel frattempo aveva già stipulato un’altra polizza con una diversa compagnia». Non ottiene il risarcimento.
È in questo contesto che Citton nega di aver avuto patologie pregresse. Tuttavia le compagnie hanno scoperto che aveva in passato denunciato infortuni simili.
Una volta vistosi negare la liquidazione dell’infortunio, l’uomo ha citato la compagnia assicurativa di fronte al tribunale civile.
Ma nel frattempo viene chiamato a comparire in un procedimento penale, quello che l’ha visto imputato per frode assicurativa. Al termine del dibattimento il giudice Vortali l’ha riconosciuto colpevole, condannandolo a un anno e sei mesi. —
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