Venerdì 24 febbraio sarà conferito l’XI titolo mondiale maschile dello skiathlon. Tale format è espressione della “Grande riforma” di cui lo sci di fondo è stato oggetto a inizio XXI secolo. Pur essendo uno dei più criticati in assoluto, soprattutto per la sua mancanza di identità, fa parte del programma iridato ormai da un ventennio.
La denominazione, oltre a essere stata modificata più volte in passato, non dice nulla di una competizione che è in tutto e per tutto una mass start, la cui caratteristica principale è quella di prevedere entrambe le tecniche. Si comincia in alternato per poi passare allo skating. Sempre. Non esiste alternanza tra l’ordine dei segmenti, si parte con la tecnica classica e si chiude con quella libera. Nel 2003 si corse sulla distanza di 20 km (10+10), diventanti poi 30 (15+15) dal 2005.
A oggi sono ben nove i fondisti capaci di laurearsi campioni del mondo dello skiathlon. Solo un uomo è quindi stato in grado di ripetersi. Il suo nome è Petter Northug, fregiatosi di 2 ori iridati, peraltro consecutivi (2009, 2011).
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Al lordo degli embarghi, sono invece tre gli atleti in attività ad aver già conquistato un successo mondiale in questo format. Si tratta dei russi Sergey Ustiugov (2017) e Alexander Bolshunov (2021), a cui si aggiunge il norvegese Sjur Røthe (2019).
Sono sei gli uomini tuttora in azione ad aver già conquistato medaglia mondiale in questa gara, indipendentemente dal metallo.
2 – BOLSHUNOV Alexander [RUS] (Arg. 2019; Oro 2021)
2 – RØTHE Sjur [NOR] (Bronzo 2013; Oro 2019)
1 – USTIUGOV Sergey [RUS] (Oro 2017)
1 – KRÜGER Simen Hegstad [NOR] (Argento 2021)
1 – KROGH Finn Hågen [NOR] (Bronzo 2019)
1 – HOLUND Hans Christer [NOR] (Bronzo 2021)
Guardando alle nazioni, si può notare come in tempi recenti si sia instaurato un braccio di ferro tra la Norvegia e la Russia, attualmente appaiate a quota 3 successi. Va rimarcato come gli scandinavi si siano fregiati di ben 12 medaglie complessive, il doppio rispetto ai russi, che però hanno vinto tre delle ultime quattro edizioni.
12 (3-4-5) – NORVEGIA
6 (3-2-1) – RUSSIA
3 (1-1-1) – SVEZIA
3 (0-1-2) – ITALIA
2 (1-1-0) – GERMANIA
2 (1-1-0) – SVIZZERA
1 (1-0-0) – FRANCIA
1 (0-0-1) – CANADA
Dunque l’Italia ha saputo salire sul podio ben 3 volte. Il periodo di grazia è quello andato da Oberstdorf 2005 a Liberec 2009, con Giorgio Di Centa capace di conquistare rispettivamente l’argento e il bronzo nelle due edizioni citate. Nel mezzo è arrivato anche il bronzo di Pietro Piller Cottrer a Sapporo 2007.
Quello dei Mondiali di Planica sarà l’unico skiathlon della stagione 2022-23 e, forse, l’ultimo della storia.
Foto: La Presse