GORIZIA. Un aereo assemblato e pronto ogni 24 ore nelle giornate lavorative. Per una produzione annua che supera le 200 unità. E, poi, il record: la Pipistrel è (e rimane) l’unica azienda al mondo a produrre aerei elettrici. L’unica.
Basterebbero solo questi due elementi per far capire a tanti goriziani che quell’industria, ospitata nell’ambito dell’aeroporto Duca d’Aosta di via Trieste, non è affatto un “oggetto misterioso” ma una realtà solida, in crescita costante, che ha sempre lavorato, anche nel periodo più buio del Covid-19. Una visita allo stabilimento, insomma, potrebbe avere effetti taumaturgici sui tanti disfattisti che tendono a guardare, a prescindere, al bicchiere mezzo vuoto.
Lunedì 20 febbraio il sindaco Ziberna, accompagnato dal presidente della società consortile (che gestisce l’aeroporto) Antonino Vivona, dal suo vice Alessandro Spanghero e dalla portavoce del Comune Patrizia Artico, ha visitato lo stabilimento. A fare da padrone di casa Gabriel Massey presidente e general manager di Pipistrel, il direttore dell’ingegneria Paolo Romagnolli e Dusan Likar, direttore della produzione. È stato, di fatto, il primo incontro con il Comune di Gorizia dopo che l’azienda fondata da Ivo Boscarol è stata ceduta alla Textron aviation, sotto la cui egida ci sono tre dei marchi che hanno fatto la storia dell’aviazione: Cessna aircraft, Beechcraft e Bell Helicopter. Gorizia, di fatto, è diventata la capitale degli aerei elettrici. Pochi ne sono a conoscenza. E quest’anno si punterà a superare la produzione rispetto a quella con i motori termici.
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Interessanti anche i dati relativi al personale che, troppe volte, sono stati al centro di contestazioni (soprattutto sui social) da parte di tanti, presunti, esperti aeronautici. «Pipistrel vanta 300 dipendenti - le parole di Massey e Romagnolli -. Una cinquantina sono a Gorizia, dove si procede con l’assemblaggio. I restanti operano ad Aidussina di cui 100 sono ingegneri, 12 dei quali “sfornati” dal Politecnico di Milano e provenienti da tutto il mondo (Argentina, Canada, Finlandia, Gran Bretagna, Grecia, Belgio, Romania, Olanda, Serbia, Germania e, ovviamente, Italia e Slovenia). Molti di loro abitano a Gorizia con la famiglia. Personale super-specializzato». Ma sono le prospettive ad essere davvero molto interessanti.
Dati non sono stati forniti, forse anche perché c’è un briciolo di scaramanzia da rispettare. Ma la Pipistrel punta a potenziarsi e ad allargarsi, raddoppiando gli spazi «se tutte le cose andranno come auspichiamo», la sottolineatura dei vertici aziendali. Intanto, si sta lavorando a un grande e ambizioso progetto che porterà alla realizzazione, anche a Gorizia, di un drone-cargo da 1,7 tonnellate e con un’apertura alare da 14 metri. «Un mezzo - ha spiegato l’ingegner Romagnolli - che avrà una capacità di carico da mezza tonnellata e volerà entro la fine dell’anno». Tale novità si affiancherà ai dieci modelli di aeroplano che sono già nel catalogo della Pipistrel.
«Aerei che vendiamo dappertutto. I nostri clienti-tipo? Si va dai privati alle scuole di volo, passando per le aziende che effettuano trasporti di persone», è stato spiegato durante la visita guidata all’interno dello stabilimento di via Trieste. Con Textron, Pipistrel ha accesso, oggi, a maggiori risorse, competenze tecniche e normative e a una rete globale di vendita e supporto di aeromobili che le consente e consentirà di accelerare lo sviluppo e la certificazione di aerei elettrici e ibridi.
Entusiasta il sindaco Rodolfo Ziberna. Che ha paragonato la Pipistrel a una sorta di “fuoriclasse” vista la produzione di qualità e i numeri in costante aumento. «Confesso di essermi emozionato nel visitare questo stabilimento che trasuda tecnologia e passione da tutti i pori - le sue parole -. Stiamo parlando di un’azienda dal respiro mondiale che cresce in continuazione, nonostante la congiuntura economica non certamente esaltante. Ho ascoltato con piacere le parole dei vertici dell’azienda: dimostrano di avere le idee molto chiare sullo sviluppo dell’attività. Ciò non potrà che avere benefici influssi sul versante occupazionale».
Alla visita guidata, dicevamo, hanno partecipato anche i vertici della società consortile che stanno già oggi collaborando proficuamente con Pipistrel e Textron. E l’idea è di allacciare rapporti sempre più stretti affinché, assieme alle produzioni di alto livello della Pipistrel, possa decollare anche il “Duca d’Aosta”, bisognoso di rilancio.
