«Non lasceremo sola questa donna e i suoi figli». Non ha dubbi, il sindaco di Roverbella, Mattia Cortesi, dopo aver appreso la notizia dell’arresto del 54enne di origine marocchina per le violenze nei confronti della moglie davanti agli occhi dei due figli.
«Conosciamo e seguiamo questa famiglia da tanto, con i nostri servizi sociali. Un aiuto non tanto economico, perché questa donna è una grande lavoratrice, bravissima, e ai suoi figli non fa mancare niente. Lui invece è un balordo, va e viene da Roverbella, non si sa nemmeno se lavora o no, schiavo dell’alcol. Quest’estate ha perfino dato fuoco a un garage».
Il Comune sta facendo un lavoro in rete con i carabinieri per tutelare la famiglia, mentre il marito resta in carcere. La donna ha subito per anni ingiurie, minacce e botte. Ostaggio della violenza del marito, spesso resa più accanita dall’alcol. Grida, pugni e calci spesso davanti ai due figli.
Fino a quando, qualche settimana fa, ha deciso di prendere in mano la sua vita e l’ha denunciato, così che i carabinieri di Roverbella hanno attivato la procedura del cosiddetto “codice rosso”, e il 7 febbraio l’uomo è finito in carcere, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati.