foto da Quotidiani locali
L’altalena delle emozioni biancorosse continua: dopo la gioia per la convincente vittoria sul Lecco, ecco puntuale che arriva la delusione. A Sesto San Giovanni si rivede il Mantova sbadato (in avvio) ed evanescente delle ultime trasferte. Stavolta la prestazione sul piano del possesso palla c’è anche, ma si tratta davvero di poca cosa. Sì, perché se si tiene la palla per buona parte della gara e non si fa nemmeno un tiro in porta, il risultato si chiama torello. Utile a divertirsi prima di un allenamento e a nient’altro. Dato che non è la prima volta che accade, bisognerebbe rifletterci su e trovare delle contromisure. Contromisure che invece sono state prese in modo drastico sul piano tattico per affrontare la Pro Sesto. Il Mantova nella circostanza ha accantonato infatti il 4-4-2 utilizzato tre giorni prima in casa e anche il 4-3-3 (o 4-3-1-2) con cui ha giocato quasi sempre, per passare a un inedito 3-4-3 con lo specifico intento di limitare il 3-4-2-1 degli avversari. Ecco, anche in questo - al di là di come poi siano andate le cose - sarebbe bello un giorno vedere un Mantova che arrivi ad avere una sua fisionomia di gioco e costringa semmai gli avversari a mutare pelle per evitare guai. La classifica per fortuna non è cambiata molto (+2 sui playout e -4 dai playoff), ma le partite davanti diventano sempre meno e il tempo per leccarsi le ferite si sta esaurendo. Bisogna cominciare a fare punti con continuità, a partire da domenica al Martelli contro la Virtus Verona.