Dopo tre anni di fermo, a breve riaprirà il cantiere del restauro e risanamento del Teatro Sociale. Un’opera attesa da tutta la comunità, bloccata per carenze riscontrate sul progetto strutturale.
Rifatte tutte le verifiche del caso, integrato il progetto con le parti mancanti e avuto il via libera della Soprintendenza, la giunta guidata dal sindaco Giordano Busi, ha deliberato la riapertura del cantiere del Teatro Sociale.
«Abbiamo dato l’incarico al nostro tecnico comunale, l’architetto Daniele Munno - spiega il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Luciano Carminati - di attivarsi e incontrare la ditta, il progettista, il direttore lavori per riaprire il cantiere. Abbiamo già avuto il via libera della Soprintendenza, le mancanze riscontrate nel progetto, che riguardavano la sicurezza nel cantiere, sono state sanate con delle varianti, tutto adesso sembra andare nella direzione di una rapida riapertura del cantiere».
I lavori di risanamento strutturale in questione rappresentano il primo lotto: opere murarie e di messa in sicurezza, costo previsto un milione e 250mila euro, metà finanziati dal Ministero e metà dal Comune con un mutuo.
Terminato questo, dovrà poi partire un secondo lotto da 2 milioni (la cifra è riferita al preventivo spese di cinque anni fa, ora con il rincaro delle materie prime probabilmente i costi sono lievitati).
«Intanto cerchiamo di far ripartire questo cantiere - va avanti Carminati - è una buona notizia, speriamo che i tecnici riescano a rimettere insieme la squadra al lavoro entro breve».
Anche la minoranza consiliare aveva sollevato il problema di recente, accusando l’amministrazione di inspiegabili ritardi dopo il via libera a ottobre della Soprintendenza.
Il Teatro Sociale - come recita Wikipedia - è stato inaugurato nel 1891, presenta una facciata tardo-neoclassica e sulla cornice di gronda ha statue raffiguranti maschere della commedia dell'arte.
Cessando di essere utilizzato per spettacoli teatrali intorno agli anni Cinquanta del Novecento, è stato usato come sala cinematografica e di conseguenza completamente riadattato negli interni. «Sempre in quegli anni - va avanti Carminati - era stato completamente trasformato, aveva perso tutto del suo aspetto originale. Si può dire che fosse stato vandalizzato. Usato poi come cinema, sono almeno vent’anni che è in totale abbandono».
Lo scopo dunque è riportarlo all’antico splendore, associandolo nelle sue funzioni all’attuale Teatro San Carlo.