Si è riunito il primo febbraio in prefettura a Padova il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Raffaele Grassi per fare il punto sull’aggressione dello scorso 28 gennaio avvenuta nel parcheggio del centro commerciale Ipercity di Albignasego. Al tavolo hanno partecipato, oltre al prefetto, il questore, il comandante provinciale dei carabinieri e della guardia di finanza, il sindaco di Albignasego Filippo Giacinti e il comandante della polizia locale dell’unione Pratiarcati, Graziano Tasinato.
Il prefetto Raffaele Grassi a margine del Cosp è categorico. «È emerso che non esiste nessuna baby gang che opera in zona. Quelle coinvolte sono ragazze minorenni segnalate alla procura e ai servizi sociali competenti per il sostegno. Si tratta di un fenomeno di disagio giovanile in merito al quale c’è la massima attenzione nostra e di tutti gli enti interessati alla prevenzione» assicura Grassi.
Oltre ad intensificare i controlli da parte delle forze dell’ordine nella zona dov’è avvenuta l’aggressione, controlli che hanno permesso di individuare nel giro di poche ore le responsabili del fattaccio e deferirle all’autorità giudiziaria, il questore sta valutando la messa in atto provvedimenti di sua competenza. È stato garantito il coinvolgimento dei servizi sociali dei comuni di residenza delle minorenni per aiutarle a prendere consapevolezza della gravità di quanto commesso e intraprendere un percorso che possa evitare il ripetersi di episodi simili.
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«Sono uscito dal confronto con forti rassicurazioni da parte dei massimi rappresentanti delle forze dell’ordine, garanzie che ritengo importante trasferire ai cittadini di Albignasego, comprensibilmente preoccupati per l’accaduto», afferma Giacinti. «Tutti i presenti mi hanno evidenziato come il caso in questione sia da considerare “un episodio isolato e circoscritto” e che non siamo di fronte all’azione di una baby gang che agisce in modo sistematico, ripetuto e preordinato, prendendo di mira una determinata zona».
«Anche se l’aggressione non è ascrivibile a una baby gang e non coinvolge, se non marginalmente il nostro territorio solo per il fatto che si è verificato all’Ipercity», aggiunge il sindaco. «Oltre a rassicurare le famiglie della nostra città credo sia necessario proporre iniziative, a cui stiamo lavorando in collaborazione con la dirigente scolastica, il consiglio di Istituto e il comitato dei genitori e il comandante della stazione dei carabinieri, per proporre un momento di riflessione e confronto pubblico su queste tematiche di cui si sente sempre più spesso parlare. Si tratta di un campanello d’allarme di un crescente disagio giovanile, che colpisce un numero per fortuna limitato di ragazzi, ma che non può certo essere sottovalutato».
Sul tema del disagio giovanile e a seguito dell’aumento delle situazioni di difficoltà e di richiesta di tutela dei minori, il comune di Albignasego ha attivato dei progetti specifici nella fascia 10-15 anni. Dal 2022 ha deciso di dotarsi della collaborazione di uno psicologo in grado di fornire una ampia lettura dei bisogni e delle situazioni di criticità presenti sul territorio.
Sono stati approvati e finanziati dalla Regione proprio nei gironi scorsi due importanti progetti: il primo consentirà di attivare due animatori di strada, incaricati di mappare le aggregazioni giovanili informali nel territorio e ascoltare i loro bisogni. Un secondo progetto coinvolgerà un gruppo di giovanissimi nella progettazione dal basso di un evento dedicato ai loro coetanei. Le iniziative per cercare di responsabilizzare i giovanissimi ci sono, a volte però è difficile intercettare tutti i ragazzi problematici.
