La curva Sud dell’Euganeo è stata dissequestrata il primo febbraio pomeriggio, come richiesto pochi giorni fa dal Comune. Non c’è più il pericolo di reiterazione del reato di subappalto non autorizzato, dopo che l’amministrazione ha ottenuto dall’Anac l’autorizzazione alla risoluzione del contratto con la Esteel, la ditta laziale che stava lavorando alla costruzione della nuova curva e dei due palazzetti dello sport retrostanti.
Il via libera è arrivato dal pm Benedetto Roberti, che ha accolto la richiesta depositata dal consulente legale di Palazzo Moroni Leonardo Arnau. Dal 2 febbraio dunque il Comune potrà lavorare allo stato di consistenza per poi impostare un nuovo bando di gara di completamento lavori. Gli operai torneranno all’Euganeo con tutta probabilità in estate inoltrata per finire un’opera realizzata ormai all’80%, quindi a un passo dall’ultimazione.
Gli uomini della Guardia di Finanza che l’8 novembre scorso avevano apposti i sigilli al cantiere, ieri pomeriggio sono tornati all’Euganeo per toglierli. In realtà l’area all’interno dell’impianto di viale Nereo Rocco resterà deserta ancora per un bel po’. Il primo lavoro da portare a termine sarà una perizia sullo «stato di consistenza dell’opera» e poi dovranno essere prodotti i certificati di regolare esecuzione per quelle parti che sono state già completate. Solo dopo si potrà pubblicare il nuovo bando di gara e serviranno almeno 6 mesi per arrivare a una nuova aggiudicazione.
«L’amministrazione è al lavoro perché il cantiere per l’esecuzione delle opere pubbliche dello Stadio Euganeo possa essere riattivato rapidamente, secondo la disciplina prevista dal codice degli appalti», è l’unico commento di Arnau.
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D’altronde era impossibile pensare di proseguire con la Esteel, pur avendo l’azienda cambiato l’amministratore e allontanato Elio Scirocchi, coinvolto nell’inchiesta della Procura di Padova: «La tempistica prevista dall’appalto avrebbe richiesto la contemporanea presenza in cantiere di 50/60 operai, mentre la società dispone di un organico di soli 37 dipendenti, per giunta dislocati in circa tredici appalti in corso di esecuzione», aveva fatto notare l’Anac nel testo della decisione con cui ha autorizzato il Comune a sciogliere il contratto. Carenze organizzative che sarebbero state coperte con il ricorso ai subappalti: proprio le procedure sotto la lente della Procura.
Con il dissequestro nulla cambia, infatti, per l’inchiesta in corso, né per gli altri provvedimenti decisi dalla gip Elena Lazzarin, vale a dire le interdittive che hanno colpito due dipendenti comunali – il direttore dei lavori Giacomo Peruzzi e il rup Stefano Benvegnù – che potranno tornare al lavoro solo a metà aprile.
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Sotto indagine ci sono anche i due imprenditori coinvolti nel cantiere: l’ingegnere Elio Scirocchi (ex titolare della Esteel) e Giovanni Vattiato (titolare di Tecnoedil, che lavorava in un subappalto). E poi il sindaco Sergio Giordani e l’assessore allo sport Diego Bonavina, accusati di aver fatto pressioni per accelerare il completamento dei lavori della nuova curva.
Ma quella della curva non è l’unica “malattia” che affligge l’Euganeo. Il terreno di gioco è in cattive condizioni e gli interventi eseguiti hanno solo tamponato la ferita.
La prossima estate sono inoltre previsti tre concerti: è stato stabilito che la società organizzatrice degli eventi Zed avrebbe effettuato la rizollatura completa del manto erboso una volta terminati i concerti. Ma ancora non è stato formalizzato l’accordo e la società biancoscudata è piuttosto irritata perché teme che più passi il tempo più sia complicato far scattare l’iter dei lavori in tempo per l’inizio del prossimo campionato.
