TRIESTE La cerimonia commemorativa alla Risiera di San Sabba, monumento nazionale e unico campo di sterminio nazista in Italia, costituirà il momento culminante del Giorno della Memoria, la ricorrenza istituita per ricordare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. A Trieste è previsto un articolato programma di celebrazioni e iniziative culturali promosse in primis dal Comune e realizzate dal Civico Museo della Risiera, col sostegno del Ministero della Cultura e insieme ad altre istituzioni, associazioni e realtà del l territorio.
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Le celebrazioni inizieranno alle 9 con la deposizione di una corona d’alloro della Polizia di Stato alla lapide che ricorda la prigionia di Giovanni Palatucci nel carcere del Coroneo, a cura della Questura e dell’associazione Giovanni Palatucci onlus. Seguiranno, alle 9.30, la marcia silenziosa verso la stazione centrale a cura dell’Aned di Trieste (Associazione nazionale ex deportati) e, alle 10, la deposizione di una corona d’alloro del Comune alla lapide che ricorda la partenza dei treni che dal settembre 1943 al febbraio 1945 condussero in Germania i deportati.
Alle 11, alla Risiera di San Sabba, si terrà la tradizionale cerimonia commemorativa, con gli interventi delle autorità istituzionali e politiche, tra cui i sindaci di Trieste e Duino Aurisina, Roberto Dipiazza e Igor Gabrovec, il presidente della Regione Massimiliano Fedriga e con la celebrazione dei riti religiosi.
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Dopo la cerimonia, nella sala delle commemorazioni della Risiera, intorno alle 12, sarà inaugurata la mostra a cura di Anna Krekic intitolata: “Rammentare le vittime, ammonire i viventi. La Risiera di San Sabba a Trieste negli scatti di Marino Ierman”. Sarà visitabile fino al 4 giugno. Le venti fotografie raccontano la Risiera percorrendone gli spazi monumentali in un nitido bianco e nero e offrendone una contemplazione muta e solitaria. Realizzate nel 2020, sono opera di Marino Ierman, fotografo e progettista degli allestimenti dei musei civici di Trieste e fanno parte del ricco patrimonio della fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte di Trieste.
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Alle 17, il Comitato per la pace Danilo Dolci invita tutti i cittadini a venire in piazza Unità dove si trova la targa che ricorda l’annuncio, nel 1938, delle leggi razziali: «Portate un fiore o una candela presso la targa della vergogna delle persecuzioni, del razzismo e della Shoah, lasciando un biglietto con un pensiero, come se foste andati alla Risiera. Quest’anno ricordiamo le sofferenze delle donne nei lager insieme alle sofferenze delle donne iraniane ed afghane e delle altre parti del mondo che, come nei lager, sono private della vita e della libertà».
Anche il conservatorio Tartini celebra il Giorno della Memoria: proprio nello storico palazzo Rittmeyer si consumava, nell’aprile 1944, l’eccidio di via Ghega, con la strage di 51 civili da parte delle truppe naziste. Alle 18 concerto degli studenti della classe di interpretazione scenica di Rosalba Trevisan: alterneranno le loro letture all’esecuzione di brani per arpa.
«Tenere viva la memoria è un imperativo morale e un dovere di civiltà per le generazioni future» afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia in Consiglio regionale, Massimo Moretuzzo. «Il Giorno della Memoria non deve lasciarci indifferenti – rimarca il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg Furio Honsell –. Fu proprio l’indifferenza della maggioranza di allora che favorì l’introduzione delle leggi razziali e permise deportazioni e sterminio. L’indifferenza è complicità». —
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