«Siamo accampati nelle due stanzette dell’ostello da due settimane, senza cucina. Mangiamo panini e pizzette sul letto, e le mie figlie sul letto fanno anche i compiti. Non c’è neanche il tavolo. Una situazione molto, molto pesante». Non ha paura di ammetterlo, l’uomo ospitato con la moglie e le due figlie di 9 e 15 anni alla struttura dei Concari di Governolo dopo lo sfratto dall’abitazione per cui non pagava l’affitto da un anno e mezzo: «Siamo sull’orlo di una crisi di nervi. Dalla nostra casa ci hanno cacciato via, non riuscivamo a pagare l’affitto, sono disoccupato, faccio solo lavoretti saltuari, ma io gliel’ho rimessa a nuovo, perché non volevo vivere in mezzo alla muffa. Il giudice però non ha riconosciuto tutte le spese del materiale e i lavori che ho fatto io, anzi mi ha detto che per legge non avrei potuto fare interventi» .
La rabbia aveva portato la famiglia alla minaccia di incatenarsi. Il Comune, che anche ora sta sostenendo le spese, ha provato ad aiutarli, facendosi garante per trovare un’altra sistemazione per la famiglia, dando anche una cauzione al proprietario, ma i contatti non sono andati a buon fine. «Ci stanno cercando una casa anche provvisoria, in attesa di entrare in graduatoria per l’Aler, il Comune si sta facendo in quattro, ma la vedo nera». E sui tempi non brevi è d’accordo il sindaco di Bagnolo, Roberto Penna: «Noi abbiamo già preso i soldi del progetto housing da Cariplo, e trasformiamo la scuola di Campione in sette appartamenti, ma non sono certo pronti subito. Poi è complicato: lui ci aveva detto di avere un lavoro a tempo indeterminato, ora che è disoccupato».