La notizia della scomparsa della 23enne scuote le coscienze. «Non conosco le famiglie - racconta padre Ciprian Onuta, referente della chiesa ortodossa - perché i fedeli e le famiglie moldave, che non sono molte, e quelle ucraine, fanno riferimento a Brescia. Inoltre le famiglie ucraine parlano russo, quindi non rumeno e non vengono in chiesa da noi. Poi, causa guerra, ci sono molte persone nuove che sono arrivate qui sul territorio».
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Allo stesso tempo il paese comincia a mobilitarsi e alcune associazioni, come Te Se De Castiù, da sempre realtà attenta al tema della violenza contro le donne, lanciano l'idea di una fiaccolata per il paese. Di certo un modo per affrontare insieme questo fatto tragico, un fatto che scuote le coscienze in paese.
Una fiaccolata che richiama la camminata per il paese che due mesi fa, in novembre, era stata organizzata proprio per denunciare la violenza contro le donne e i continui episodi di femminicidio. Nel corso della mattina di ieri, poi, alcuni castiglionesi si sono resi disponibili per aiutare nelle ricerche, anche persone con cani addestrati e con patentino. Tuttavia, la task force attiva nella zona, non ha permesso ad estranei di entrare nella vasta area di Valle.
Qui, venerdì sera, erano iniziate le prime ricerche e le forze dell'ordine, non ancora schierate come sabato mattina, hanno ispezionato il corso del torrente Albana, e hanno fatto passare le cascine che si trovano al fondo della via di Valle.
