L’udienza alla Corte d’Appello della Federcalcio per l’istanza di revocazione, presentata dal procuratore Giuseppe Chiné, contro l’assoluzione di 9 club tra cui la Juventus nel procedimento dello scorso maggio. La procura Figc chiede la riapertura del caso sulla base delle carte dell’inchiesta Prisma sui bilanci del club bianconero
L'articolo Juventus, la procura Figc chiede 9 punti di penalizzazione per il caso plusvalenze: sentenza attesa in serata proviene da Il Fatto Quotidiano.
Riaprire il caso plusvalenze e sanzionare la Juventus con 9 punti di penalizzazione. È questa la richiesta avanzata dal procuratore della Figc, Giuseppe Chinè, davanti alla Corte d’Appello della Federcalcio. L’udienza è cominciata poco prima delle ore 13 e si è conclusa intorno alle 17. Ora è in corso la Camera di consiglio: il dispositivo della sentenza è atteso in serata.
La Juventus e le altre 8 società coinvolte (Sampdoria, Empoli, Genoa, Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli e il vecchio Novara) erano state assolte nel maggio scorso dall’accusa di aver realizzato plusvalenze fittizie, semplicemente perché il prezzo lo fa “il libero mercato”, avevano spiegato i giudici sportivi. Ora invece la Procura chiede la revoca di quella sentenza sulla base degli atti arrivati da Torino relativi all’inchiesta Prisma che vede Andrea Agnelli e gli ex vertici della Juventus imputati con l’accusa, tra le altre, di falso in bilancio. L’altro filone sportivo riguarda le manovre stipendi delle stagioni 2019/20 e 2020/21, contestate sempre dai pm torinesi: in questo caso, che nulla c’entra con le plusvalenze, il procedimento parte da zero e a breve il procuratore Chinè potrebbe a breve chiedere il deferimento della società e dei suoi amministratori.
Oltre alla penalizzazione per i bianconeri, la Procura Figc ha chiesto 16 mesi di inibizione per Andrea Agnelli, 20 mesi e 10 giorni per l’ex ds Fabio Paratici, 10 mesi per Cherubini, 12 mesi per Pavel Nedved, Paolo Garimberti e Maurizio Arrivabene. Nei confronti delle altre società coinvolte rimangono invariate le richieste formulate dalla procura federale già nella primavera 2022, quindi solo sanzioni. Nella vicenda sono coinvolti anche 52 dirigenti o ex dirigenti.
C’è anche il nuovo presidente della Juventus, Gianluca Ferrero, in collegamento da Torino per seguire l’udienza della Corte d’appello della Figc. Oltre ai legali, per il club bianconero c’è anche il ds Federico Cherubini. In collegamento anche Fabio Paratici, l’ex dirigente Juve ora al Tottenham. Ieri il club bianconero ha depositato una memoria difensiva, con le posizioni già espresse e ribadite: ricorso “inammissibile, in ragione dell’assenza, nel caso in esame, dei presupposti applicativi di tale mezzo di impugnazione straordinario”, cioè di “fatti nuovi“, secondo il principio per cui “nessuno può essere perseguito o condannato penalmente dalla giurisdizione dello stesso Stato per un reato per il quale è già stato assolto o condannato a seguito di una sentenza definitiva conformemente alla legge e alla procedura penale di tale Stato”.
“Tale divieto – prosegue la memoria – costituisce un principio fondamentale dell’ordinamento giuridico italiano, così come riconosciuto dalla Corte Costituzionale, che, come noto, ha pienamente recepito le indicazioni interpretative in materia provenienti dalle Corti europee”. “In argomento, gli scriventi difensori – prosegue la memoria – non ignorano l’orientamento della giurisprudenza sportiva secondo cui l’istituto della revocazione ex art. 63 del Codice giustizia sportiva, non violerebbe il divieto di bis in idem né risulterebbe incompatibile con il Codice di Giustizia del Coni; ritengono, però, che sia opportuna una rinnovata e approfondita riflessione in materia”. Più avanti viene puntualizzato: “In particolare, con riferimento alla revocazione, l’art. 63, comma 1, lett. d) prevede la possibilità di impugnare ‘tutte le decisioni definitive adottate dagli organi della giustizia sportiva se è stato omesso l’esame di un fatto decisivo che non si è potuto conoscere nel precedente procedimento, oppure sono sopravvenuti, dopo che la decisione è divenuta inappellabile, fatti nuovi la cui conoscenza avrebbe comportato una diversa pronuncia’. L’art. 63, comma 4, lett. a), invece, consente la revisione della sentenza di condanna innanzi alla Corte Federale di Appello nel caso in cui ‘sopravvengano o si scoprano nuove prove che, sole o unite a quelle già valutate, dimostrino che il sanzionato doveva essere prosciolto'”, si legge nel documento firmato dagli avvocati Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa.
L'articolo Juventus, la procura Figc chiede 9 punti di penalizzazione per il caso plusvalenze: sentenza attesa in serata proviene da Il Fatto Quotidiano.