L’Usl 3 traccia il bilancio del 2022 e i dati che emergono sono emblematici dei tempi che cambiano. Su una platea di 612 mila residenti serviti, la popolazione over 65 è pari al 26% del totale degli abitanti, due punti percentuale sopra la media regionale.
Nell’intero territorio Usl 3 gli ultrasessantacinquenni sono più del doppio rispetto ai giovani nella fascia 0-14 anni. A detenere il “record” di popolazione più anziana è il distretto 1, ossia quello relativo a Venezia centro storico, isole ed estuario (32%), seguito da Chioggia (27%), Venezia terraferma, Marcon, Quarto d’Altino (26%) e Mirano-Dolo (24%).
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I nuovi nati del 2022 sono stati 3.680, ossia il 4,5% in meno rispetto al 2021, quando furono 3.852. «Quello delle nascite è un grande indicatore di come stia cambiando la popolazione», dice Edgardo Contato, dg dell’Usl 3, «e questo si traduce in meno opportunità nel futuro per il mondo del lavoro, compresa la sanità. Ci confrontiamo con una popolazione sempre più anziana e con un cambio delle esigenze». Se Chioggia registra il -13,8% delle nascite, Venezia si attesta al -7,7% e Mestre -4,9%. Unico segno “più” è quello di Mirano, che aumenta il valore del 7,5%.
Gli accessi ai pronto soccorso sono aumentati del 17% rispetto all’anno precedente (quasi 228 mila), di cui il 48% in codice bianco e 27% in codice verde. Sui quasi 59 mila ricoveri negli ospedali pubblici Usl 3 del 2022, oltre la metà ha riguardato la popolazione over 65 (53%).
L’anno che ha portato verso l’uscita dalla pandemia Covid ha inoltre segnalato un boom di pazienti presi in carico dal dipartimento di salute mentale. Se nel 2019 furono 4.971, a luglio 2022 sono schizzati a 6.579: un aumento complessivo del 32,3%.
L’Usl 3 ora è attesa a nuove sfide. Con un budget complessivo di 1,4 miliardi di euro, i 7.625 dipendenti dovranno rispondere alle esigenze di un territorio che muta. «Questo sarà l’anno del Pnrr», spiega Contato, «visto che abbiamo elaborato progetti per 240 milioni di euro. Il mio ringraziamento va a tutti gli operatori della sanità che, seppur stremati dall’emergenza Covid, hanno assicurato prestazioni e recuperato servizi».
