Una storia lunga quarant’anni, dalla prima concessionaria di Porto Mantovano fino alla nascita di un vero colosso dell’automobile, in grado di offrire servizi all’avanguardia e di stare al passo con i continui mutamenti di un settore complesso come quello dell’automotive e della mobilità. Antonio Ferrari, fondatore di Gruppo Ferrari-Move e azionista di maggioranza relativa di Holding Intergea Nord Est, ripercorre la sua carriera imprenditoriale.
«L’apertura della concessionaria a Porto nel 1982 è stato il primo passo: siamo partiti con Seat per poi ampliarci nella zona con l’apertura di nuove sedi e l’acquisizione di nuovi marchi – esordisce Ferrari –. Dopo una prima fusione con altre tre storiche aziende locali sotto la bandiera Ferrari Motors, diciamo che il passaggio più importante è avvenuto nel 2017, quando con l’ingresso del socio Alberto Di Tanno è nata, attraverso Holding Intergea Nord Est, una sinergia che, sotto il brand commerciale Gruppo Move, racchiude Gruppo Ferrari, le due aziende venete Autoteam e Autoteam9, e Autobrema dell’altro socio Maurizio Villa».
Un percorso fatto di sfide e cambiamenti. «Siamo passati dalla gestione padronale degli inizi ad un approccio manageriale. I processi di controllo e gestione si sono rafforzati e dettagliati, il marketing è diventato imprescindibile. E intendo tutti i processi che governano l’esperienza dei nostri clienti: dalla nostra presenza digitale, al contatto telefonico, all’arrivo nei nostri showroom». Clienti sempre più alla ricerca di servizi che Move è in grado di garantire.
«La nascita di Move è recente e i frutti in questo senso arriveranno nel futuro prossimo. Da poco è online un unico sito web, gruppomove.it, che comprende tutto lo stock di auto: parliamo di oltre 4.000 vetture. Questo permette delle ricerche ampie e un allargamento esponenziale dell’offerta. Ad esempio se un cliente di Mantova fosse interessato ad un’auto usata a Rovigo non ci sarebbero problemi a fare in tempi rapidi il trasferimento. La possibilità di mettere a disposizione uno stock tanto ampio è un vantaggio. La scelta del nome Move raffigura la nostra filosofia: rappresenta il movimento e abbraccia un concetto allargato di mobilità».
Quali sono le prospettive per il futuro del Gruppo? «Abbiamo in programma un doppio ampliamento, con l’apertura di due nuove sedi in due province limitrofe entro giugno. Al di là della nostra evoluzione, il legame col territorio da cui siamo partiti come Ferrari Motors continua e si vede nelle sponsorizzazioni e nel sostegno costante che diamo a iniziative di vario genere, soprattutto a carattere sociale. Solo per citarne alcune: Mantova Calcio con il forte sostegno al settore giovanile di cui siamo sponsor di maglia, Festivaletteratura di cui siamo partner da oltre 10 anni, Trame Sonore e TedX Mantova».
L’idea che ha guidato le celebrazioni del quarantesimo è del tutto originale.
«Ripercorrere 40 anni di storia e trovare una sintesi che ne restituisca una fotografia non è un esercizio semplice. Se devo pensare ad un aspetto che possa racchiudere tutte le emozioni di questo lungo e complesso viaggio non ho però alcun dubbio: le persone. Le persone sono da sempre al centro della storia di Move Gruppo Ferrari e in questi 40 anni hanno sempre fatto la differenza nei momenti di maggior espansione ma anche e soprattutto nei momenti più delicati. Per questo motivo abbiamo pensato a Move to 40: volevamo un progetto che mettesse al centro le persone, un progetto che desse loro il giusto merito e il giusto palcoscenico. Spesso, anzi direi sempre, le aziende sono riconosciute attraverso pochi volti: il presidente, l’amministratore delegato oppure qualche dirigente. Mentre sono le persone che lavorano più nell’ombra, nelle retrovie, il vero motore e il vero motivo del loro successo o insuccesso. Abbiamo scelto simbolicamente 40 volti per Move Gruppo Ferrari per raccontare questo viaggio: volti di persone che c’erano all’inizio, altri che ci sono oggi, altri ancora che ci saranno domani, senza dimenticare i nostri clienti, il motivo per cui ogni giorno lavoriamo duro per migliorare il nostro servizio. Per rendere il ricordo ancora più vivo abbiamo scelto di far vivere le foto anche attraverso la voce dei loro protagonisti. Dare loro la soddisfazione di vedersi pubblicati su un catalogo, un quotidiano o su una grande affissione per le strade di Mantova è per noi grande motivo di orgoglio e il giusto riconoscimento al loro lavoro. I mutamenti del mercato dell’automotive in questi ultimi anni sono stati profondi e imprevedibili».
Qual è la situazione attuale? «Prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina e le grandi difficoltà di reperimento di materie prime e i trasporti sempre più complicati. Una situazione che non ha precedenti, almeno negli ultimi 40 anni: nel 2022 si toccherà un minimo storico di un milione e 330mila auto vendute, un numero che se rapportato a quelli di solo quindici anni fa (nel 2007 si toccò quota due milioni) non è certamente confortante e nel 2023 non varierà di molto, considerando che si prevede la vendita di un milione e 400mila veicoli. In questo contesto difficile il nostro gruppo ha dimostrato di essere in grado di crescere, anche nelle avversità. Continueremo a farlo anche nel 2023».
A questo si aggiunge il rebus legato all’alimentazione delle vetture? «È un’altra variabile. Si registra un numero sempre inferiore nella vendita del diesel in favore di soluzioni ibride. In Italia l’elettrico, almeno rispetto a altri Paesi europei, è ancora ben lontano dal prendere piede: mancano le infrastrutture e, ora come ora, gli incentivi. La nostra linea è quella di tenere un’attenzione costante all’evoluzione del mercato e di garantire un giusto mix di prodotto che possa soddisfare le esigenze della clientela in rapporto proprio al cambiamento delle esigenze degli acquirenti stessi e ai cambiamenti cui sicuramente il nostro settore andrà incontro anche negli anni a venire».
