TRIESTE. Ne ha fatta di strada, Gipsy. Così è stato chiamato l’esemplare rarissimo di ibis calvo (Geronticus eremita), che una quindicina di giorni fa per ragioni tutte sue ha deciso di alzarsi in volo dall’Italia - dove era stato segnalato nelle ultime settimane - per sorvolare l’Adriatico puntando sulla Croazia. Gli esponenti dell'associazione austriaca Waldrapp, impegnati assieme a colleghi tedeschi, svizzeri e italiani in un progetto europeo di tutela dell’ibis calvo, hanno contattato i colleghi della croata Biom, segnalando che il volatile - monitorato via Gps - si era fermato in località Kruševo, nel comune di Obrovazzo, alle spalle di Zara.
Quelli della Biom hanno a loro volta allertato i responsabili dell'istituto pubblico zaratino Jadera, perché avvisassero le associazioni venatorie della zona. L’obiettivo è quello di rendere sicura e tranquilla la permanenza nel Paese del rappresentante di una specie che da tempo si era estinta in Croazia e in tutta Europa.
Gipsy non si è fermato a Kruševo: dapprima è volato fino al piccolo villaggio di Bogdanovici, nelle vicinanze di Vodizze, poi si è diretto verso il parco eolico di Debelo brdo. Qui, invece di proseguire verso ovest, ha deciso improvvisamente di tornare su una rotta adriatica dirigendosi a Sebenico. Da qui, dopo essersi riposato per una notte, Gipsy ha spiccato il volo verso le isole della Dalmazia centrale. Ne ha scelto una tra le più belle, Brazza, fermandosi a Neresi (Nerežišca). «Abbiamo contattato i responsabili dell'istituto pubblico More i krš – hanno riferito gli attivisti di Biom – informandoli che sull'isola di Brazza c'è un ospite tanto inaspettato quanto prezioso. Anche in questo caso sono state avvisate le società venatorie della Regione spalatina». Un nuovo appello è scattato anche verso l’opinione pubblica, affinché l’animale non sia disturbato.
L'ibis calvo è un uccello migratore originario dell’Europa centrale, scomparso fin dal XVII secolo per la pressione della caccia. Da anni sono in atto progetti mirati al suo reinsediamento. Nell’ambito del primo progetto europeo Life - si legge sul sito di Waldrapp - dal 2014 al 2019 una popolazione migratoria di Ibis eremita è stata reinsediata nelle Alpi. Nel 2019, 142 uccelli vivevano in tre colonie riproduttive a nord delle Alpi, tutte con un’area di svernamento comune in Toscana. Il progetto è proseguito negli anni successivi.
