Siamo in chiusura di 2022, ed è arrivato il momento di tirare un po’ le somme. E di sfogliare un po’ l’album dei ricordi di questo anno solare che, come sempre, ha regalato delle gioie e dei dolori. Ma siamo qui per riportare alla mente quei momenti che ci hanno lasciato sorrisi e tanta gioia. Uno di questi arriva dai Mondiali di ciclismo su pista di Quentin-en-Yvelins, in Francia. Ed è ancora più bella perché totalmente inaspettata grazie a Elisa Balsamo, Chiara Consonni, Martina Fidanza, Vittoria Guazzini e Martina Alzini nell’inseguimento a squadre femminile.
Dove le speranze erano riportate un po’ tutte sui soliti nomi. Sorrisi a trentadue denti per la finale tutta azzurra tra Filippo Ganna e Jonathan Milan, abbiamo esultato per Elia Viviani sul tetto nel mondo nell’eliminazione e per Martina Fidanza nello scratch. Ma in quei giorni transalpini, una certezza c’era: l’inseguimento a squadre maschile.
Non per niente, si arrivava sul velodromo francese con la consapevolezza di essere campioni mondiali ed olimpici, con il Frecciarossa Filippo Ganna a trascinare i fidi Simone Consonni, Manlio Moro e Jonathan Milan. Ma quest’anno è mancato qualcosa, e una strepitosa Gran Bretagna è riuscita in una vera e propria impresa per soli 204 millesimi. Ma non vi preoccupate, perché ora entrano in gioco le ragazze.
Arrivate con la consapevolezza di poter fare sicuramente bene, ma che non partivano con il favore assoluto del pronostico. E invece ribaltano la situazione con delle prestazioni da applausi a scena aperta: miglior tempo nelle qualificazioni, semifinale portata a casa con Alzini che ha dato respiro alla Guazzini, e un 4.09.770 che vale il record italiano ed il titolo di campionesse del mondo. Proprio contro la Gran Bretagna, che stavolta si presentava da favorita. E invece le azzurre avevano la missione di scrivere una pagina di storia. Come si suol dire: missione compiuta.
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