È un’Italia favolosa quella vista ai Mondiali di Nuoto di vasca corta che si sono conclusi domenica scorsa a Melbourne, in Australia, dove gli Azzurri hanno eguagliato il record delle 16 medaglie vinte ai Mondiali di Abu Dhabi dello scorso anno, ma con un argento in più e quindi con un medagliere migliore.
L’Italia favolosa ha disputato ben 28 finali, ha siglato due record del mondo, quattro europei, otto italiani e diciannove primati personali.
Gregorio Paltrinieri è diventato il primo nuotatore a vincere due volte i 1500 stile libero e a firmare la prima doppietta 800-1500.
Sara Franceschi e Simone Cerasuolo hanno vinto la loro prima medaglia iridata e ben sei staffette sono salite sul podio di questi Mondiali.
Sara Franceschi si erge paladina del nuoto italiano femminile inserendosi di diritto tra i protagonisti assoluti dei Mondiali vincendo l’argento dei 400 misti.
L’atleta livornese allenata dal padre e tecnico federale Stefano Franceschi per Fiamme Gialle e Livorno Aquatics, nuota la frazione farfalla gestendo bene le energie e passando quarta ai 100 metri in 1’02”76, per poi attaccare nella parte centrale di gara prima con un ottimo dorso da 1’08”29 che la porta alla virata di metà gara in seconda posizione e poi con un’altrettanta solida frazione rana da 1’15”95, prima di stringere i denti e chiudere con lo stile libero da 1’01”58.
Argento mondiale col tempo complessivo di 4’28”58 che significa anche nuovo record personale stracciando letteralmente il vecchio 4’30”47, non troppo lontano dallo storico record italiano che appartiene ad Alessia Filippi con 4’26″06 dal 2008.
Per la livornese si tratta della terza medaglia internazionale nelle grandi competizioni, la prima ad un Mondiale, dopo l’argento degli Europei in vasca corta a Kazan 2021 nei 400 misti e dopo il bronzo nei 200 misti agli europei in vasca lunga di Roma 2022.
Vince la statunitense Hali Flickinger, dominatrice incontrastata dalla prima vasca fino alla fine della gara con 4’26″51.
Chiude il podio la giapponese Waka Kobori con 4’29”03 precedendo di pochissimo l’altra statunitense Leah Smith, quarta con 4’29”18.
Ilaria Cusinato, portacolori di Fiamme Oro e Team Veneto seguita da Matteo Giunta, dopo una buona prima frazione farfalla chiusa praticamente alla pari con Sara Franceschi, non riesce a fare altrettanto nel proseguo della gara e finisce per chiudere settima con 4’32”94.
Un successo stratosferico che certifica, ancora una volta, l’ottimo stato di salute del nuoto italiano, che, sulla base di progetti curati e costantemente seguiti dalla Federazione, sta prendendo il largo.
Centri Federali in cui si studia e si allena la velocità, società che allevano campioni, collegiali mirati e far crescere l’intero gruppo e non il singolo.
Questa nazionale è diventata una squadra completa, in cui non ci sono più soltanto individualità, ma solide certezze e un movimento giovanile in crescita.
Nell’ultima giornata, Nicolò Martinenghi e Simone Cerasuolo hanno collezionato una fantastica doppietta nei 50 rana, la prima in assoluto a un Mondiale, vincendo rispettivamente l’argento in 25″42 e il bronzo in 25″68 dietro lo statunitense Nic Fink con il Record dei Campionati e Americano di 25″38.
Dopo di loro, Lorenzo Mora conquista la medaglia di bronzo nei 200 dorso e stabilisce il Record Italiano con 1’48″45 cancellando il suo precedente 1’48″72 che aveva nuotato il 4 novembre a Genova, piazzandosi dietro i due statunitensi Ryan Murphy, che ha firmato la tripletta del dorso e si è aggiudicato il titolo di miglior atleta dei Mondiali, con 1’47″71 e Shaine Casas in 1’48″01.
Ancora, bronzo e Record Europeo della 4×100 mista con Mora (49″48), Martinenghi (55″52), Matteo Rivolta (48″50) e Alessandro Miressi (45″56) che segnano 3’19″06, nuotando sotto il vecchio record del mondo con otto centesimi di ritardo dall’ex aequo di Australia e Stati Uniti che vincono in 3’18″98.
Il precedente iridato ed europeo era il 3’19″16 che la Russia che aveva stabilito il 20 dicembre 2009 a San Pietroburgo.
Nello Sport Aquatics Centre di Melbourne sono state vinte cinque medaglie d’oro, sei d’argento e cinque di bronzo, che hanno piazzato l’Italia al terzo posto del medagliere dietro le super potenze degli Stati Uniti e dei padroni di casa.
Lo stesso risultato arrivato lo scorso anno ad Abu Dhabi, dove chiudemmo terzi ma dietro a Stati Uniti (9-9-12) e Canada (7-6-2).
In totale, a Melbourne sono stati stabiliti 14 record del mondo, 6 record del mondo junior e 23 record dei campionato.
Ventiquattro Paesi si trovano sul medagliere dell’evento, a dimostrazione dell’appeal globale del nuoto e della competitività di questo sport.
Mondiali Nuoto Melbourne 2022 – Risultati completi
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