foto da Quotidiani locali
È una storia fastidiosa e anzi odiosa, quella che viene da Tossiccia, in Abruzzo: una relazione extraconiugale sulla quale s’intreccia un ricatto del tipo: “Pagami, o lo dico a tua moglie”.
Col povero amante derubato (posso definirlo così?), che però si fa furbo e avverte i carabinieri, che si nascondono dietro un arbusto, sul luogo del pagamento, e saltano fuori nel momento in cui il denaro passa da una mano all’altra.
Il finale mi piace poco: i ricattatori, colti con le mani nel sacco, patteggiano e son subito liberi. È vero che il patteggiamento presuppone un’ammissione di colpa, ma mi piacerebbe che l’autore o gli autori di questo ricatto che mi sta sullo stomaco stessero un po’ di tempo dietro le sbarre, a riflettere su quello che han fatto. Sto sulle linee generali della storia, che è un po’ più complicata, spero di non averla tradita.
Sì, certo, è una relazione extraconiugale, il che vuol dire un peccato sessuale o sentimentale, ma se abbiamo studiato bene la “Divina Commedia” di Dante dovremmo ricordarci che Dante mette i peccatori di sesso tra i peccatori più leggeri, è soltanto gente che ha sentito in maniera più acuta l’attrazione della bellezza e non ha saputo resistere. Quando salirà a visitare il Paradiso, Dante vedrà anche il posto a sedere che lo aspetta, anzi che gli spetta.
Ma Dante sa benissimo che il suo peccato principale, quello a cui non sa resistere, è la lussuria, il sesso, l’attrazione per l’altro sesso. Dante ama Beatrice, che non è sua moglie. Quando ascolta da Francesca la storia del suo amore per Paolo, sviene di colpo, cade a terra stecchito. Perché sa che quello, amare una donna che non è sua moglie, è il suo peccato. Noi ragazzini, leggendo e rileggendo nel corso degli studi la storia dell’amore di Dante, abbiamo capito, chissà come, che l’amore ufficiale lascia dei vuoti che altri amori, bene o male, colmano. Shakespeare ha giocato molto su questo.
Quando s’inserisce la gelosia, la tragedia di Shakespeare resta altissima. Ma non può inserirsi il ricatto economico, “pagami o parlo”. Si prova simpatia, spartizione di sentimenti, per questi amanti di Tossiccia, che non han saputo resistere al richiamo che sentivano verso l’altro. Avevano un vuoto nei sentimenti, cercavano di colmarlo.
Ma si sente antipatia per chi ha capito la situazione e ha detto a sé stesso: “Ho un vuoto nel portafoglio, potrei colmarlo”. Queste storie, relazioni extraconiugali che finiscono sotto ricatto, si risolvono bene solo se il ricattato trova la forza di denunciare: i carabinieri incastrano i ricattanti e li portano via in manette. Ci vorrebbe la foto sui giornali. La guarderei volentieri.