Volontarie della Caritas in aiuto al padre nigeriano Emmanuel King Adolf Ajilloh e domenica a Villafranca il battesimo
La piccola Giorgia, rimasta orfana di mamma alla nascita, è stata “adottata” dalla comunità di Taggì di Sotto: ha tante “zie” che aiutano il papà a prendersi cura di lei e le erano tutte intorno il 25 novembre, in chiesa, quando è stata battezzata. Il papà ha ringraziato loro e l’intera comunità in un commovente messaggio letto nel corso della cerimonia.
La vita per la piccola Giorgia, quando si è affacciata al mondo, è partita tutta in salita: ma con un bellissimo esempio di comunità e solidarietà sta crescendo bella e in salute, accudita e coccolata da un gruppo di signore del paese, mentre il papà è al lavoro. Giorgia è nata lo scorso 6 giugno, ma la felicità di papà Emmanuel Ajilloh è stata offuscata dalla morte della moglie Juliana, scomparsa subito dopo il parto, lasciando una piccina orfana e un marito disperato. Mentre in una sala parto nasceva la piccola Giorgia, nella sala accanto la mamma lottava tra la vita e la morte, e intanto Emmanuel in sala d’aspetto cercava disperatamente notizie mentre intorno era tutto un correre agitato di camici bianchi. E quando Giorgia emetteva i suoi primi vagiti, la sua mamma chiudeva gli occhi per sempre.
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«Ricordo benissimo quella mattina – racconta l’assessore al Sociale Sandra Scarabottolo – in cui ero in municipio, come tutti i martedì per gli appuntamenti istituzionali, e si è presentato Emmanuel, il volto triste, il portamento composto, le parole precise, la freddezza importante. «Sono Emmanuel, ieri sera sono diventato papà, ma mia moglie è morta dopo il parto. Sono qui da te in cerca di aiuto: ho una bambina piccola in ospedale e non so cosa fare» mi disse. «L’unica cosa che aveva in mente era assicurare una vita serena a Giorgia, perché della moglie defunta si sarebbe occupato dopo: prima l’azione, prima la reazione, prima di tutto le certezze per Giorgia». Proveniente dalla Nigeria, in Italia non ha rete famigliare e nemmeno tanti amici. «Insieme al percorso di aiuti da parte del Servizio sociale dell’Ulss – prosegue l’assessore Scarabottolo – ho pensato di attivare anche l’attivissimo gruppo Caritas di Taggì di Sotto: nel giro di poche ore si è messa in moto una catena di solidarietà.
Il parroco, don Paolo Pegoraro, ha attivato Rosanna e Carla della Caritas e nel giro di qualche giorno si è costituito un gruppo spontaneo di donne che ha offerto il proprio sostegno». Stefania addetta ai vestiti, Sanja ad occuparsi delle pappe, Elena sbriga intanto i documenti, Carla e Rosanna a turnarsi in casa quando Emmanuel è al lavoro: la cabina di regia diventa la sala del patronato e inizia un alternanza di turni, sacchetti della spesa, pannoloni in offerta, sotto lo sguardo dei grandi occhi di Giorgia, che nel frattempo cresce serena, immersa in un’aura di grande amore.
«Giorgia ora frequenta un nido vicino a casa – conclude l’assessore – e quando Emmanuel la deve lasciare per andare a lavoro molto presto alla mattina, una delle “zie” arriva per prepararla e vestirla, un’altra va a prenderla e la riporta a casa in attesa del rientro del papà. In breve si è messa in moto un’équipe perfettamente efficiente e competente. Richiamata da un senso di responsabilità, la comunità ha saputo trasformarsi in una grande famiglia accogliente, in un modello di amicizia e amore».