«Gorizia-Nova Gorica Capitale europea della Cultura 2025 è un’opportunità unica anche per l’intero Isontino. È necessaria più che mai l’attivazione di una cabina di regia goriziana capace di fare sistema e valorizzare le peculiarità di tutto il territorio. L’esperienza di Matera 2019 suggerisce la strada da percorrere». Parole dell’assessore alla Cultura del Comune di Monfalcone, Luca Fasan, presente ieri nella biblioteca di Monfalcone all’incontro con l’ex sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri.
E qual è l’esperienza maturata dalla città lucana capitale europea della Cultura 2019 l’ha spiegato proprio de Ruggieri: «La condizione indispensabile per cogliere tutte le opportunità offerte da un evento di simile portata è trasformare ogni singolo cittadino in abitante culturale. Solo coinvolgendo totalmente la comunità si possono ottenere i risultati che abbiamo avuto noi».
de Ruggieri a Monfalcone è stato invitato da Nicola Di Benedetto, presidente dell’associazione Piccolo teatro di Monfalcone.
Sodalizio che ha proposto nei giorni scorsi una rassegna teatrale non a caso declinata alla peculiarità geografica e storica di Monfalcone, il punto più a Nord del Mediterraneo, ma traguardata sulla prospettiva di Gorizia Nova Gorica 2025.
Dall’ex sindaco de Ruggieri sono giunti consigli interessanti per Gorizia. «La comunità deve sentirsi protagonista. Solo su questa base può crescere quell’orgoglio identitario che consente di ottenere risultati impensabili. Soprattutto in una città che in passato era stata additata come la vergogna d’Italia per le condizioni in cui la gente viveva nei sassi. Le persone vanno responsabilizzate, devono sentirsi partecipi nella costruzione del futuro della città. Essere Capitale europea della cultura è stato per Matera un punto di partenza».
Ed è all’orizzonte un primo traguardo impensabile fino a qualche decennio fa: Matera sarà la prima Zes (zona economica semplificata) d’Europa per la cultura.
«Grazie alla Zes – ha spiegato de Ruggieri – a Matera potranno operare le industrie della cultura e della creatività. Quello di industria culturale è un concetto forte, ma ci serve a sottolineare il nostro scopo: creare economia per tutto il Meridione non con le industria pesanti ma con le industrie pensanti».
La delegazione materana dopo l’incontro di Monfalcone ha raggiunto Gorizia per una breve visita della città, soprattutto dei luoghi che riflettono la storia spesso tragica del Novecento segnata da quel confine ingombrante a dir poco ma che ha costituito anche un’opportunità per determinate categorie economiche.
Già, ma come calare su Gorizia e Nova Gorica, città sì confinanti ma collocate in due Paesi differenti, l’esperienza materana?
«Penso che la prima cosa da fare – il ragionamento di de Ruggieri – sia trovare un minimo comune denominatore tra le storie delle due città. Un sentire comune che cancelli quello che di importante e complesso è accaduto in passato. Opportunità del genere sono declinate esclusivamente al futuro e il futuro si può scrivere assieme sul serio».
