L’anno pasoliniano sta per finire, ma non finiscono le iniziative attorno alla figura del poeta di Casarsa. L’ultima proposta viene da Euritmica che apre il suo festival Udin&Jazz Winter #3 dedicato a Pasolini con Profezie, uno spettacolo di musica e parole che il regista udinese Carlo Zoratti ha elaborato da una scrittura drammaturgica di Fabio Turchini e che andrà in scena in prima assoluta al Pasolini di Cervignano martedì alle 21 per essere replicato il giorno dopo al Teatro San Giorgio di Udine alle 20.
«Profezie – ci dice il regista – è il racconto di un accadimento impossibile, l’incontro tra un adulto e il suo sé da ragazzo, dell’indagine esistenziale di un uomo arrivato alla maturità tra benessere e agi».
Infatti lo troviamo mentre si gode una crociera nel Mediterraneo. «E qui – continua Zoratti –, la sua attenzione viene catturata da una nave di profughi, per i quali lui, anche se lo volesse, non può fare nulla. E mentre la nave dei disperati si allontana, dentro di sé cominciano ad affiorare domande e dubbi.
Domande e dubbi che diventano realtà e prendono corpo nel confronto scontro con il sé ragazzo. Il quale, con l’entusiasmo, la passione e la rabbia dei vent’anni, gli rimprovera la crociera, l’agiatezza, le scelte consumistiche accusandolo di aver abdicato ai valori e agli ideali che aveva fatto propri da giovane e per i quali si era anche battuto. Rinfacciandogli anche quello che sembra essere oggi nella nostra società uno dei mali più pericolosi: l’indifferenza, il chiudere gli occhi per non vedere e farsi coinvolgere.
E l’aver smarrito del tutto la “pietas” consacrandosi ad un’esistenza votata al lavoro e allo svago». Quello che lo spettacolo mette in scena è il «dissidio interiore tra quello che eri da giovane e quello che sei diventato».
E Pasolini in tutto questo? «Pasolini – spiega il regista alla sua prima prova nel teatro di prosa –, di cui citiamo qualche passo in questo senso significativo, per primo aveva intravisto, presagito e dato voce a questo conflitto interiore, denunciando la deriva verso cui andava il mondo, all’insegna di quel capitalismo consumistico e omologante che avrebbe di fatto cancellato ogni possibilità di umanità autentica».
Nello spettacolo la scena assolutamente scarna è dominata dalla presenza dei musicisti che sono loro la vera scenografia, essendo di volta in volta i passeggeri della nave o semplici esecutori delle musiche».
Mentre l’azione scenica scaturisce dalle parole e dalle ragioni, «altrettante provocazioni emotive e riflessioni profonde», che i personaggi incarnano e che sono interpretati da Fabiano Fantini, l’uomo della crociera, da Pietro Macdonald, il protagonista da giovane, da Marta Riservato, che evoca la figura materna così fondamentale in Pasolini, della cui opera vengono anche letti alcuni passi dai due attori/cantanti: Mariateresa Bonera, Alessio Velliscig.
Le musiche originali sono composte da Claudio Cojaniz ed eseguite, oltre che dall’autore al pianoforte, da Alessandro Turchet al contrabbasso, da Antonino Puliafito al violoncello e da Luca Grizzo alle percussioni.
Per Udin&Jazz Winter #3 Euritmica ha in programma L’8 dicembre sempre al San Giorgio, due appuntamenti: alle 18.30 il nuovo progetto dell’artista friulano/berlinese Marco Brosolo dal titolo Nubi, un’immersione nella poetica pasoliniana con Marco Brosolo, voce, chitarra e sintetizzatore; Jacopo Zanette, batteria acustica; Francesco De Luisa, pianoforte; Leo Virgili, basso, chitarra, trombone e theremin. E alle 20.30, Alba Nacinovich, Juliana Azevedo, Caterina De Biaggio e Laura Giavon eseguiranno la Cantata per Pier Paolo Pasolini di Giovanna Marini.