Il negozio era stato inaugurato nel 1969. Cambio invece per la famiglia Folegotto che ha rinnovato il suo negozio
Un’altra serranda che si abbassa e un imprenditore che si rimette in discussione. In viale Duodo, ultimi giorni di apertura per Jce Elettronica (Gbc), negozio inaugurato nel 1969. In via Vittorio Veneto, invece, cambia pelle Folegotto, con il bar pasticceria avviato addirittura nel 1886 che viene trasformato in negozio di oggettistica e di prodotti dolciari confezionati.
Al putno vendita di elettronica, Eddo Joan e la moglie Wally abbasseranno per l’ultima volta la serranda mercoledì, tra due giorni. «Aver trascorso più di cinquant’anni un settore come quello dell’elettronica, dove si è passati dalle valvole termoioniche ai modernissimi processori ha richiesto aggiornamenti costanti, prontezza e grande capacità di adattarsi alle continue evoluzioni del mercato – racconta Joan –. Siamo contenti di aver cresciuto almeno tre generazioni di appassionati di elettronica». Un negozio che inizialmente era in via Julia, per poi spostarsi in via Marangoni, in via Volturno per approdare in viale Duodo.
A incidere in maniera determinante nella scelta di Eddo Joan e della moglie di lasciare l’attività, è stata la scomparsa, lo scorso settembre, della figlia Michela, morta a causa di una malattia a 50 anni. Lei che era una delle colonne portanti del punto vendita. «Vogliamo riposare un po’ – ha aggiunto Joan con le lacrime agli occhi – dopo più di mezzo secolo trascorso assieme ai clienti meravigliosi che ci hanno veramente gratificato. Chiudiamo con la certezza di aver fatto una piccolissima parte di storia della città».
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In via Vittorio Veneto, invece, la trasformazione dello storico locale è già diventata realtà, e nei giorni scorsi all’inaugurazione dei nuovi spazi sono intervenuti il sindaco, Pietro Fontanini e l’assessore Maurizio Franz, per un “in bocca al lupo” alla famiglia Folegotto. «Abbiamo tenuto tutto quello che c’era prima tranne il bar e la pasticceria – spiega Giuseppe Folegotto – quindi bottiglieria, dolci, biscotti insieme all’oggettistica, spostando in un unico spazio tutto ciò che prima avevamo in due punti vendita di via Vittorio Veneto». Restano visitabili, al primo piano della trecentesca Casa Tinghi, gli affreschi di Giovanni Antonio da Pordenone e Pomponio Amalteo. «Abbiamo deciso di cambiare – aggiunge Folegotto, che insieme alla sorella Nadia ha preso il testimone dal padre Luigi – sia perché il contesto commerciale di questa parte di città è cambiato, sia per una scelta di vita. Siamo convinti di aver fatto la scelta più giusta per noi e per la città», conclude.