foto da Quotidiani locali
Domenica 4 dicembre, festa di Santa Barbara, alle 18.30 si terrà nella basilica a lei dedicata il consueto concerto curato da Umberto Forni e Licia Mari, a conclusione del programma di Gaude Barbara beata 2022, con ingresso libero. Come negli anni passati si è cercato di privilegiare musiche composte da musicisti impiegati in basilica, per valorizzare opere antiche, pregevoli e belle ma rimaste finora pressoché sconosciute. La scelta di quest’anno è sul bresciano Ottavio Bargnani, assunto come organista in Santa Barbara nel 1610 dopo le esperienze nelle cattedrali di Brescia, Salò e Treviso, e rimasto all’organo Antegnati fino al 1628.
Bargnani visse una stagione fiorente e ricca della cultura mantovana, accanto ad artisti come Claudio Monteverdi, Adriana Basile e Francesco Rasi. Nel 1619 ottenne il prestigioso incarico di custode degli strumenti musicali di corte. Il duca Ferdinando Gonzaga lo consultò più volte per cercare giovani cantanti da assumere e nel 1627 Vincenzo II gli concesse una pensione annua come riconoscimento del lungo e prezioso servizio.
Se in vita Bargnani era conosciuto per le sue canzoni strumentali, alcune delle quali saranno eseguite nel concerto, meno nota è sicuramente la produzione vocale sacra, di cui verrà presentata in prima esecuzione moderna la messa “Octavi toni”, contenuta unicamente in un prezioso codice manoscritto decorato da Francesco Sforza, appartenente al capitolo di Santa Barbara, datato 1622.
«La messa - dice Licia Mari - si snoda con ampi incisi che scorrono in imitazione tra le parti in modo disteso e chiaro: la linea melodica orizzontale è prediletta rispetto a complicazioni o densità armoniche, con una scelta compositiva condotta con coerenza e abilità».
Verrà anche proposto un mottetto di raro ascolto, contenuto in una raccolta stampata in Germania nel 1622, che comprende brani dei più famosi musicisti del tempo, come Lodovico Grossi da Viadana, Claudio Monteverdi e Giovanni Croce: si tratta di “Montes et colles”, in cui ritorna il gusto per l’intreccio delle voci.
Completano il programma due brani organistici legati anch’essi alla basilica e ai Gonzaga: la “Toccata” d’ingresso appartiene al fondo musicale di Santa Barbara e quella di Girolamo Frescobaldi è contenuta nel suo primo libro di “Toccate e Partite” (1614), dedicato al duca Ferdinando.
Gli esecutori del concerto sono: Cappella musicale di Santa Barbara, Umberto Forni organo e concertazione, Andrea Gavagnin cantus, Alessio Tosi contratenor, Enrico Imbalzano tenor, Alberto Spadarotto bassus, Benedetta Ceron cornetto, Marisa Pasquali violino, Susanna Defendi trombone e Elena Bianchi dulciana. Un ringraziamento degli organizzatori va a Gianluca Bianchi per il sostegno al concerto e a tutti coloro che collaborano all’apertura della chiesa per la realizzazione delle iniziative musicali, in particolare ai volontari del Tci. Gaude Barbara beata, progetto musicale a cura della Diocesi di Mantova, gode del contributo del Comune di Mantova.