RONCHI DEI LEGIONARI Essere città di sport non basta. Se, da un lato, bisogna sottolineare gli oltre mille praticanti e le 29 società, che operano in diverse discipline sportive, Ronchi dei Legionari è chiamata a salvaguardare quel mondo che ha regalato grandi donne e uomini di sport qui nati o vissuti. Ronchi dei Legionari conta 65 associazioni che operano nei campi più disparati, presenti all’interno dell’albo del no profit. Associazioni il cui motore viene mosso da non meno di un migliaio tra dirigenti e volontari e che poi vantano altrettanti, se non di più, tra atleti e dirigenti. Una storia importante è quella dell’As Ronchi calcio, nata nel 1945, ma non meno lunga è la strada percorsa dal baseball ronchese presente dal 1959. E poi tante realtà in ogni disciplina. Ecco che le associazioni, in virtù dell’approvazione del “decreto correttivo” del 28 ottobre, dovranno fare i conti con la riforma dello sport. Cosa cambierà dal 1° gennaio 2023? Proprio per dare una risposta lo Csen provinciale (Centro sportivo educativo nazionale) ha organizzato un convegno, rivolto alle realtà dilettantistiche, che in futuro affronteranno questa incognita.
Diverse realtà nell’Isontino ha già gettato la spugna, vuoi per le difficoltà economiche vuoi per la questione pandemia, ma adesso le incombenze e gli obblighi possono essere superati con l’aiuto delle istituzioni. È quanto si propone di fare l’assessorato allo Sport di Ronchi dei Legionari il quale, proprio assieme allo Csen, intende realizzare una rete che dia modo ai dirigenti sportivi di avere dei punti di riferimento attraverso i quali operare. «È nostra intenzione dare una mano alle associazioni – spiega l’assessore, Alessandro Bassi – anche se questa materia non è propriamente di nostra competenza. Avviare una serie di incontri, una sorta di sportello informativo, con l’apporto dello Csen ed esperti in materia fiscale, potrebbe voler dire non lasciar soli coloro i quali, fra poche settimane, dovranno districarsi con nuove normative».
In occasione del primo convegno sono stati chiamati alcuni professionisti locali del settore quali Giampiero La Torre, Ivano Nicola e Massimiliano Castagnaviz, componenti della società “Consulenti Aziendali” di Ronchi dei Legionari, che, già da tempo, collaborano con lo Csen. Le novità in atto porteranno a una svolta epocale per il sistema sport in Italia. Probabilmente sarà necessario variare le regole di alcuni statuti, cambieranno le norme sui minorenni e in maniera ancora più preponderante la gestione degli allenatori, che diventeranno lavoratori sportivi. Anche il passaggio dal registro Coni 2.0 al nuovo registro nazionale attività sportive dilettantistiche, attivo dalla fine di agosto, porterà le associazioni a prendere confidenza con uno strumento nuovo che sostituirà il vecchio registro.
Non sarà di certo una cosa semplice. «Lo scopo di questa prima iniziativa – sottolinea il presidente provinciale dello Csen, Valter Tomaduz – è stato quello di informare preventivamente le associazioni sportive affiliate all’ente, affinché possano iniziare a elaborare e a strutturare il cambiamento in atto e non arrivare impreparati al cambiamento. In realtà si spera in uno slittamento della manovra, per dare più tempo agli amministratori delle associazioni sportive di mettere in pratica questo nuovo processo». Intanto si incomincia.