TRIESTE «Un momento magico». Il refrain di Roberto Dipiazza è ormai diventato un suo marchio di fabbrica, ma al di là della risaputa propensione del sindaco all’entusiasmo, questo tardo autunno sembra legittimare soddisfazione per il presente e fiducia per il futuro della città.
In settimana è arrivato il riconoscimento, con tanto di premiazione a Londra, dalla commissione dell’Academy of Urbanism che ha attribuito a Trieste il primo posto nella classifica delle “Città europee 2022”. Un premio basato su criteri come la capacità di fornire un senso distintivo di luogo, identità e risonanza culturale, l’amenità (essere attraente, sicura, invitante per vivere oltre che piacevole da visitare). E poi successo commerciale, capacità di creare ricchezza e di migliorare l’ambiente urbano, oltre a sostenibilità, connettività (trasporto e accesso ai servizi urbani), salute e benessere.
Sindaco, cosa rappresenta questo riconoscimento?
«È anzitutto un motivo di vanto per la nostra Trieste. Ringrazio tutti coloro che hanno dato il proprio contributo, penso al vicesindaco Serena Tonel, alla responsabile degli Affari europei Carlotta Cesco, alla responsabile Pianificazione attuativa e Accordi di programma Beatrice Micovilovich, al direttore del Dipartimento Territorio Giulio Bernetti e a Vittorio Sgueglia della Marra, direttore Informazione istituzionale e Open government. E per quanto mi riguarda è una soddisfazione particolare perché lo vedo come il coronamento di un percorso che comprende anche i miei altri mandati da sindaco, nei quali credo di aver contribuito a cambiare il volto di questa città».
Cosa ha convinto la commissione a preferire Trieste?
«I progetti per il Porto vecchio e quelli per il recupero ambientale e la riqualificazione di Servola hanno colpito molto la commissione. Ma a lasciare il segno sono stati anche il depuratore e il termovalorizzatore che dà energia a 180 mila persone, impianti all’avanguardia di cui è molto difficile trovare esempi comparabili nel nostro Paese. E poi possiamo vantare realtà come le nostre istituzioni scientifiche, il porto in continua crescita, i progetti per il turismo. E non dimentichiamo che siamo al top nella classifica nazionale della qualità della vita».
A che punto sono i progetti per il turismo, a cominciare dal Porto vecchio?
«Al Magazzino 26 i lavori per il Museo del mare sono cominciati e ricordiamo che si tratta di un progetto per il quale saranno investiti, in tutto, qualcosa come 33 milioni. Poi in Consiglio è arrivato il via libera all’operazione immobiliare che coinvolge la Regione per il recupero e lo sviluppo di quattro magazzini. Ovviamente la cabinovia. Rispetto al passato questo è un momento unico perché abbiamo più risorse a disposizione grazie al Pnrr. E poi tutta la città sta vivendo un periodo di grande vitalità e sviluppo, come dimostra la nuova palestra su quattro piani in Corso Italia appena inaugurata, progetto che ha permesso di recuperare un palazzo storico in pieno centro».
Ha parlato alla commissione anche della cabinovia?
«Certo. E ho spiegato che seppure una piccola parte della città non sia d’accordo, si tratta di un progetto molto importante per la nostra crescita turistica e chi ha girato il mondo lo sa. Le funivie urbane sono un valore aggiunto per una città turistica, da Barcellona a Dubrovnik e persino a Bolzano dove in questi anni l’impianto ha trasportato milioni di passeggeri».
Cosa manca per il definitivo salto di qualità turistico?
«In realtà il salto di qualità lo abbiamo già fatto. Lo dimostra il continuo afflusso di turisti che stiamo avendo quest’anno e i più di 500 mila crocieristi arrivati in città. Un record. A breve sarà installato anche il Tallero di Maria Teresa. Poi abbiamo le grandi mostre come quella di Banksy e all’inizio del prossimo anno riapriremo l’Aquario dopo la ristrutturazione».
Come migliorare viabilità e parcheggi?
«Credo molto nel progetto di allargamento della linea di costa tra Barcola e Miramare e per dare risposta al bisogno di posti auto, avremo presto i maxi-parcheggi all’ex ortofrutticolo e al Molo IV. Intanto invito tutti a usare un po’ di più il Silos». —
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