Lettera di un gruppo di abitanti al Piccolo e al Comune: «Situazione intollerabile». L’assessore De Blasio: «Ne terremo conto nel nuovo Regolamento movida»
TRIESTE. I residenti dei palazzi sul canale di Ponterosso sono sul piede di guerra. Esasperati, arrabbiati. La causa? È la musica “sparata” ad alto volume dai locali della zona. L’escalation che si è registrata in particolare durante la Barcolana viene definita, da chi vive da quelle parti, intollerabile. La Polizia locale spiega a propria volta che i controlli effettuati a carico delle varie attività che gravitano attorno alla piazza e al canale non hanno riscontrato finora alcuna violazione delle regole, mentre l’assessore comunale alla Sicurezza Maurizio De Blasio annuncia che è in fase di aggiornamento il Regolamento per disciplinare la cosiddetta “movida”, che terrà conto anche delle lamentele espresse dalle persone che abitano proprio in quella zona.
Ma andiamo con ordine. Tutto parte da una lettera che un gruppo di residenti ha inviato nei giorni scorsi alla redazione del Piccolo e anche al Comune, in cui si elenca una lunga serie di disagi patiti da tempo, tra via Rossini e via Trento. «Deve essere garantito il diritto al divertimento», premette la missiva, nella quale si obietta però il fatto che non si possono «trasformare spazi stretti in discoteche all’aperto». Pertanto «il centro storico non è di certo adatto a queste attività». E piovono pesanti critiche a quello che viene indicato come un «Far West Barcolana», periodo in cui «diversi dj set sono stati allestiti a breve distanza l’uno dall’altro, con decibel al di là di ogni soglia di tollerabilità» e con una «calca in strada tale da rendere persino complicato il solo accesso al portone di casa». In un contesto, peraltro, in cui vivono «famiglie ma anche tanti anziani, considerando la presenza di diverse case di riposo».
Tra i firmatari della lettera c’è Paolo Milazzo, che risiede proprio in uno degli edifici vicini al canale: «Dalla scorsa estate i problemi sono sempre gli stessi, e sono culminati con la Barcolana. La musica è assordante, non solo oltre i volumi consentiti, che ho personalmente misurato con uno strumento», assicura: in più infatti «i suoni vengono anche rimbalzati, e quindi amplificati, per la conformazione dei palazzi. Parliamo della zona del canale di Ponterosso e della prima parte di via Trento in particolare. Non ce l’abbiamo con gli esercenti, ma questo sicuramente non è il luogo ideale per una discoteca all’aperto, perché è così che si è trasformata la zona».
Ai rumori si aggiungono «situazioni di sporcizia continue», segnala ancora Milazzo: «La mattina ci svegliamo tra bottiglie, bicchieri e lattine, e pure tracce di chi non è riuscito ad andare nei bagni dei locali, che hanno una capacità limitata rispetto al numero di clienti presenti». A fronte di tutto ciò i residenti chiedono quindi «che le regole, anche se verranno inasprite, siano fatte rispettare». La lettera si conclude evidenziando come vada recuperato al più presto «il giusto equilibrio tra cittadini e attività commerciali nell’utilizzo di spazi comuni, ne va del decoro di tutta la città e della salvaguardia del nostro patrimonio storico e del suo valore turistico».
Gli uffici della Polizia locale confermano di aver ricevuto parecchie telefonate, nel corso dell’estate soprattutto, ma che ogni controllo ha solo accertato «la presenza delle necessarie autorizzazioni, senza situazioni tali da prevedere una sanzione». Anche l’assessore De Blasio ha ricevuto lo scritto inviato dagli abitanti nei giorni scorsi e anticipa come sia per l’appunto in fase di aggiornamento il Regolamento comunale “movida”. «In realtà è un argomento sul quale si è avviata una riflessione già da qualche mese», ricorda: «Sicuramente qualcosa va cambiato, anche perché negli ultimi anni la città stessa è cambiata. Serve garantire attenzione ai residenti, trovando un equilibrio tra i bisogni dei locali e la giusta necessità della gente di non vivere situazioni di disagio in orario serale e notturno». Ma cosa si potrà modificare nelle regole attualmente in vigore? «In questo momento non posso anticipare nulla», precisa De Blasio: «È un tema che riguarda anche altri assessorati, con i quali affronteremo la questione, e che dovrà coinvolgere poi il Consiglio comunale. Non sarà un lavoro semplice e rapido. Ma qualcosa va assolutamente cambiato».