foto da Quotidiani locali
TRIESTE Il nuovo rivoluzionario format della serie C illustrato nei giorni scorsi dal presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, per ora è solamente una proposta, ma già in fase avanzata. Tanto che il 29 novembre la prossima assemblea dei club sarà chiamata già a decidere e se la risposta sarà positiva, a dicembre la proposta sarà portata in consiglio federale. Per partire, forse, addirittura già nella stagione 2023/2024. Una nuova formula cervellotica ma costruita per essere più attrattiva per i giovani e per le tv, riempiendo i gironi di derby e rivalità territoriali.
TANTI DERBY. Prima di entrare nel dettaglio, basti pensare quanto cambierebbe per la Triestina avere un girone di partenza di dieci squadre scelte con il criterio territoriale: significherebbe sfidare tutte le squadre più vicine come sempre accade in sfide di andata e ritorno, ma con la notevole probabilità di incontrare nuovamente alcune di esse per almeno altre due volte durante il prosieguo della stagione, con un notevole aumento delle partite di maggior richiamo.
ESEMPIO. Basandosi sulle partecipanti attuali, la Triestina sarebbe inserita in un girone con Pordenone, Vicenza, Padova, Arzignano, Trento, Virtus Verona, Feralpisalò, Mantova e un’altra squadra. Ma visto che, ad esempio, le prime cinque classificate poi finirebbero in un altro girone assieme, ecco che i derby in una stagione con Pordenone, Padova e Vicenza potrebbero diventare quattro. E non è detto che, fra play-off e fase finale, non aumentino ancora.
FORMAT. Come può essere possibile? Proviamo a spiegare a grandi linee questo complicatissimo format, premettendo che ci si basa ancora su 60 squadre di C, senza alcuna riduzione dei club professionistici, e che si mantengono 4 promozioni in serie B e 9 retrocessioni in D. Nella regular season le 60 squadre sarebbero divise in 6 gironi da dieci, secondo un criterio territoriale, e si giocherebbero 18 partite fra andata e ritorno. Di ognuno di questi gironi, le prime cinque accederebbero a tre gironi di poule promozione, mentre le ultime cinque a tre gironi di poule retrocessione (nella seconda fase ci si porterebbe anche dietro il 50 per cento dei punti guadagnati nella prima). Questi ulteriori gironi saranno quindi formati di nuovo da dieci squadre, con ulteriori 18 partite. Nei gironi di poule promozione, le prime tre si qualificheranno direttamente alla fase finale (dove accederà anche la vincente di Coppa Italia), mentre le classificate dalla quarta alla decima andranno ai play-off insieme alle prime due dei gironi della poule retrocessione.
PLAY-OFF. Ai play-off accederebbero dunque in totale 27 squadre con una formula abbastanza simile a quella attuale: si disputeranno su tre turni e da essi usciranno sei squadre vincenti che accederanno alla già citata fase finale, aggiungendosi alle vincenti delle poule promozione. Una fase finale che quindi sarebbe formata in totale da 16 squadre e dalla quale, tramite sole partite di semifinale e finale, uscirebbero le quattro promosse. Per quanto riguarda invece i tre gironi della poule retrocessione, detto che le prime due andrebbero ai play-off, quelle dalla sesta alla nona posizione faranno i play-out, mentre la decima retrocederà direttamente in Serie D.