Va alla Gesteco il “derby dei cieli”, una grande battaglia in cui Cividale ha spennato, a tratti persino abbrustolito, le aquile ospiti.
Le Eagles si impongono, veraci, rapaci. Mitologiche, battendo la Fotitudo Bologna, un mito nel mondo della palla a spicchi.
La squadra di coach Pillastrini si impone con merito al termine di una gara condotta per lunghi tratti con autorità, a dispetto della minore esperienza rispetto ai più quotati contendenti.
Si regala così un’altra serata storica, la Ueb, firmando un’impresa che consente ai friulani di mantenere il proprio fortino inviolato.
Sono allora i padroni di casa con Miani a infliggere il primo graffio del match. Di Aradori il fendente in risposta ospite, un gioco da tre tosto contenuto dalla difesa ducale. Lo sfogo, così, non trova un seguito e Pepper può dunque guidare i suoi sul 6-3 al 5’.
Mouaha, inserito a sorpresa nel quintetto iniziale, motiva la sua presenza aprendo l’area avversaria. Il suo diretto marcatore Thornton, però, non è da meno e con un paio di lampi porta Bologna sull’8-9.
Aradori fa il resto, con canestro e assistenza per l’8-14 Fortitudo. Fatica, l’attacco gialloblu, a trovare il fondo della retina in avanti.
Ma soffre ancor più nel coglier rimbalzi dietro. Se dunque da un lato Battistini, da fuori, porta lo score sul pari, complici due giri in lunetta di Dell’Agnello, dall’altro la Effe incassa falli e altrettanti liberi, smorzando le spallate ducali.
Quella di Chiera però si fa sentire, eccome. Il capitano prima colpisce dai 6,70 mt, poi cala in picchiata per il 23-19. Gli ospiti sbandano, Chiera si getta rapace sulla preda: segna ancora, 28-23.
Sotto le plance, però, Barbante, dall’alto dei suoi 2,11 mt è una spina nel fianco. E mantiene Bologna a galla. L’ex Apu Italiano infila poi la bomba del 32-31 (senza indossare i classici “occhiali”).
Dell’Agnello, tuttavia, non ci sta: le sue zingarate sono un rebus per la banda Dalmonte. È un enigma anche Rota per Thornton quando, allo scadere del primo tempo, sfida lo Usa prendendosi fallo e canestro.
Dalla linea della carità, il play firma il 40-34 del 20’. Il break non smorza l’inventiva del 9 gialloblu. Che serve un passaggio al bacio per Miani. Il pubblico si lecca i baffi. Ma non è che l’antipasto.
Nell’azione successiva, infatti, Pepper prepara la tavola, quindi la apparecchia. Poi la ribalta con la schiacciata a conclusione della sua azione personale. Eagles a +10, 44-34. Non pago, l’americano amplia il break, gli artigli a fondo nelle maglie della Effe (46-43). Martella la Gesteco: più che un’aquila pare un picchio.
Lo squarcio non si chiude coi canestri di Davis, perché Mouaha da fuori manda in estasi il nido da cui i supporter gialloblu si sgolano (53-39).
Vola Cividale, sul +16 grazie all’improvvisa folata di Cassese a una manciata di secondi dal 30’. In quella manciata il mago Rota si infila per estrarre dal cilindro un coast to coast con tanto di canestro sulla sirena.
Messa alle corde, la Fortitudo sbatte le ali nel tentativo di riprendere quota. Davis e Thornton la aiutano, tanto da rimettere Bologna in pista (69-64). Forse intimorita, la squadra di casa subisce il ritorno avversario.
Permettendole di farsi sotto. Italiano, da casa sua, fa -3. A 13’’ dal termine, Bologna ha la palla in mano. In attacco: Italiano ci riprova. Non va. Esplode il nido ducale.