Provvedimenti emessi dalla Questura in seguito a tre casi di pestaggi di cui due in pieno giorno in mezzo ai passanti. Scattate le denunce
TRIESTE Pugni, calci, spintoni. Bicchieri rotti. Urla. Inseguimenti. Tutto in pieno centro, davanti agli occhi di mamme con bambini. Sono tre gli episodi, avvenuti nelle ultime settimane in viale XX Settembre e nelle zone limitrofe, su cui la Questura di Trieste ha ormai chiuso il cerchio delle indagini. Ed ecco i primi provvedimenti: per la rissa tra stranieri scaturita il pomeriggio del 13 ottobre tra i tavolini di un bar che si trova nelle vicinanze di largo Bonifacio, la Questura ha emanato quattro Daspo urbani a carico dei protagonisti. Si tratta di un gruppo di giovani di origine pachistana. Il provvedimento vieta a queste persone, per sei mesi, di accedere e di stazionare vicino ai locali situati nei pressi del perimetro teatro dei fatti.
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Daspo con prescrizioni analoghe anche per tre stranieri che avevano preso parte alla lite notturna del 15 ottobre in via Rossetti. A ciò si aggiungono due «avvisi orali» con i quali la Questura ha invitato gli interessati a tenere per il futuro comportamenti improntati «alla legalità ed al rispetto delle regole di civile e pacifica convivenza».
Ed è sempre nella zona di viale XX Settembre, più precisamente all’angolo con via del Toro, che nella serata di domenica scorsa due cittadini italiani avevano aggredito un “rider” che stava transitando in sella alla sua bicicletta. Il motivo? Futili motivi, stando ai successivi accertamenti della Polizia. Daspo urbano pure nei loro confronti; per uno dei due, che ha alle spalle altri episodi di «pericolosità sociale», è scattato anche un «avviso orale».
Vicende che, grazie al tempestivo intervento delle volanti, peraltro supportate anche dalle altre forze dell’ordine, non avevano avuto esiti più problematici. L’attività di indagine, con la raccolta di video e di testimonianze, aveva poi consentito di individuare piuttosto velocemente i protagonisti. Gli aggressori, in tutti e tre i casi, sono stati denunciati alla Procura. Dovranno ora rispondere di vari reati; in una circostanza anche del porto abusivo di armi da taglio.
I Daspo sono stati decisi «al fine di evitare un’escalation del fenomeno – scrive la Questura di Trieste in un comunicato stampa diffuso ieri mattina – in un’area cittadina caratterizzata dal pieno svolgersi delle relazioni sociali, culturali e commerciali della comunità».
Rientra infatti nelle prerogative del questore la possibilità, in tema di misure di prevenzione, di emanare provvedimenti del genere (regolamentati da una norma del 2017). «Gli eventi – osserva la Questura – hanno generato grave allarme sociale, essendo accaduti in pieno orario diurno (in due casi) lungo una direttrice (quella del Viale) impegnata da flussi costanti di cittadini e turisti nonché ordinario luogo di ritrovo di giovani e famiglie». La Polizia ha quindi alzato «gli standard di tutela della zona» così da scongiurare altre violenze.