Tabaccaio minacciato con una pistola (forse finta) e con lo spray al peperoncino. I due, che indossavano un casco, sono stati disturbati dall’arrivo di un cliente
GORIZIA Sono entrati in edicola. In due. Erano le 10.30 circa, sabato mattina. Avevano il volto travisato, indossavano entrambi il casco. Subito, approfittando anche del fatto che non v’erano altri clienti in quel momento all’interno del punto-vendita, si sono rivolti all’esercente in maniera stentorea. «Fuori i soldi. Questa è una rapina».
A raccontare, ancora comprensibilmente scosso, l’accaduto è Roberto Bensa, titolare dell’edicola-tabacchino che si trova lungo lo stradone della Mainizza, a pochi passi dal salone d’auto Peugeot-Citroen. Tutto si è sviluppato nell’arco di una trentina di secondi, o poco più. «Di fronte a quella richiesta, sono rimasto pietrificato anche perché - racconta Bensa -, ad un certo punto, è uscita dal giubbotto di uno dei due una pistola che io penso possa essere stata, per caratteristiche, un giocattolo».
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La temperatura è salita. «Ero letteralmente sorpreso, quasi imbambolato di fronte a quella scena e non sapevo davvero come comportarmi, cosa fare. In rapida successione, mi hanno spruzzato addosso lo spray con il peperoncino che mi ha creato non pochi problemi, irritandomi gli occhi».
Tutto sembrava volgere a favore dei due malviventi, se non fosse che, ad un certo punto, è arrivato un cliente che attendeva fuori dalla porta. «Non hanno portato via nulla. Probabilmente disturbati dall’arrivo di quella persona - racconta ancora Bensa - se ne sono andati di gran carriera». A bordo di qualche mezzo hanno raggiunto l’edicola? «Sono arrivati con uno scooter e, in sella allo stesso mezzo, se ne sono andati. In gran velocità».
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L’edicolante è ancora scosso per l’accaduto ma ha avuto la forza di allertare prontamente i carabinieri che sono arrivati, a sirene spiegate, pochi minuti più tardi. «Se li avevo mai visti? Credo di no anche se, indossando il casco, non ho potuto vedere la loro faccia. Quanti anni avranno avuto? Ipotizzo sulla quarantina. Non erano stranieri, avevano un’inflessione locale, del posto. Francamente, altro non mi viene in mente - sottolinea ancora Bensa -. Tutto è successo davvero molto velocemente. So che le forze dell’ordine sono attivamente impegnate per la loro identificazione». Pare che i due siano già stati individuati dal Nucleo radiomobile dei carabinieri ma mancano conferme ufficiali.
È la prima volta che l’edicola lungo lo stradone della Mainizza finisce al centro di una tentata rapina. Qualche anno fa, invece, i malviventi, armati probabilmente di un piccone, riuscirono a praticare un buco nel muro della stessa tabaccheria. In quattro e quattr’otto riuscirono ad arraffare un quantitativo industriale di pacchetti di sigarette, infilandoli nei classici sacchetti neri della spazzatura. Ma il colpo riuscì a metà. Un’inquilina, che aveva sentito quei forti colpi di piccone, diede immediatamente l’allarme e i ladri, probabilmente accortisi che la loro azione non era passata inosservata, riuscirono a rubare solamente un quarto dei pacchetti di bionde che avevano diligentemente stivato nei sacchi. L’azione della “banda del buco” fece grande clamore in città.
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