foto da Quotidiani locali
Un fine settimana ottimo in Argentina per Axel Bassani, che non finisce di stupire. 23 anni, Team Ducati Motocorsa Racing, campionato mondiale Superbike, la classe regina delle moto derivate dalla Serie. Il pilota di Seren si racconta a 360°, con tanti pareri sul fine settimana argentino, sulla sua carriera, sui suoi rapporti e pareri personali di un ragazzo semplice, genuino e che sta stupendo tutti da due anni a questa parte. Sabato ha ottenuto il quarto podio della sua carriera, il terzo della stagione dopo Gara 1 e 2 in Francia a Magny Cours in questo 2022 e quello sul bagnato a Barcellona nel 2021.
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Partiamo dal fine settimana argentino?
“Abbiamo lavorato bene sin dal venerdì, poi in gara 1 ce la siamo giocata con Jonathan Rea, quindi questo è importante. Domenica sono cambiate tante cose: le temperature, l’asfalto… Il Warm Up è andato bene, nella Superpole Race abbiamo avuto qualche problema, abbiamo faticato, poi in gara 2 c’è stato il contatto con Loris Baz, mi hanno dato una penalità, ma il dashbord non mi andava e non mi arrivavano i messaggi delle penalità. Ero concentrato a guidare, poi ho guardato la tabella posta sul rettilineo e ho capito. Per me stavamo andando forte ed è un bene in vista della gara in Indonesia in cui possiamo fare bene, possiamo fare un bel fine stagione secondo me”.
Speriamo in Indonesia il tempo sia clemente…
“Se deve piovere, che piova, basta che non cada troppo forte, in modo tale da farci correre. Vedremo cosa succedere. Fino a che andiamo a correre nel periodo delle piogge… sarà sempre così”.
Ultima tappa è quella di Phillip Island, una pista bellissima che ci ha regalato belle cose in MotoGP.
“Eh si sono curioso, perchè in Australia non ci sono mai stato. Vedremo, per me è una pista nuova, speriamo bene”.
Baz dopo gara 2 ha accettato le tue scuse oppure no?
“Si, a fine gara sono andato a scusarmi al suo box con lui, inizialmente non voleva parlarmi, ci sta lo capisco, dopo la gara sei ancora pieno di adrenalina. È così. Successivamente ci siamo chiariti. Gli ho spiegato che non volevo abbatterlo, non ho fatto apposta. Non voglio “far fuori” lui e nessun altro, a me piace correre ad armi pari, buttare a terra qualcuno non è mia intenzione. Ho visto il buco, mi sono infilato, ho sentito un contatto, però non pensavo fosse caduto. Infatti quando mi hanno dato la penalità pensavo me la avessero data per aver toccato il verde troppe volte. Non mi sono proprio accorto”.
In gara 1 ti abbiamo visto lottare con Jonathan Rea, oltre che stare al comando per qualche passaggio, parlaci un po’ di questa corsa.
“In gara 1 mi sentivo bene con la moto, sono partito bene, sono riuscito a mettermi davanti, ho cercato di fare il mio ritmo e salvare le gomme perché il consumo gomme era elevato. I primi giri non ho nemmeno spinto tanto, cercavo di gestire. Avevo belle sensazioni, poi mi ha passato Alvaro Bautista che aveva un altro passo rispetto a tutti, come tutto il weekend. Io me la sono giocata con Rea e ci siamo superati svariate volte, è stato divertente perché comunque è un 6 volte campione del mondo (consecutivamente), lottarci contro al secondo anno di Superbike non è roba da buttare via, specialmente visto il livello di competizione che c’è ora in Superbike. È stata una figata, ho imparato anche un po’ “di trucchi del mestiere”. Sicuramente una delle migliori gare della stagione”.
In Superpole Race hai chiuso in settima posizione, leggermente più staccato dai primi e dietro alla Honda di Lecuona.
“In Superpole Race sono cominciati i problemi, abbiamo fatto una modifica che non ha funzionato e quindi siamo arrivati settimi, ovvero la posizione di partenza. Ci sta, abbiamo provato qualcosa. Sono aumentate tanto le temperature rispetto a Gara 1, le condizioni sono cambiate tanto e siamo andati in difficoltà. Fa parte del gioco”.
Gara 2, ovvero quella del “fattaccio”...
“In Gara 2 abbiamo avuto problemi in partenza, perché mi sono toccato e ho perso l’appendice aerodinamica sinistra. Senza questa è stato difficile guidare. Avevo anche un foro sulla carena. Nell’insieme giravamo come Rinaldi (che ha chiuso quinto), non di certo un risultato da buttare via. La moto sembrava un’altra, sembrava cambiata totalmente. Fino alla domenica mattina mi è piaciuta, da lì in poi abbiamo fatto fatica. Ovvero quinto o sesto. Quindi mica una roba brutta. Ma non mi sono più sentito come al venerdì e al sabato. In Gara 2 comunque mi sono divertito, ho fatto una bella rimonta e dopo è arrivata una penalità che non ritengo giustissima in quanto, anche Jonathan Rea aveva fatto la stessa manovra nella gara 1 e non è stato penalizzato. Se vogliamo dirlo anche l’anno scorso ho avuto contatti io stesso che non sono stati penalizzati. Io accetto la penalità per quanto non mi trovi d’accordo. Non mi piace piangermi addosso, così è andata e vabbè pensiamo alla prossima. Tornare a rinvangare episodi vecchi non ha senso”.
Quanto sei contento del feeling con la squadra?
“Sono contento della squadra che ho, della moto che ho. Lavoriamo bene e abbiamo dimostrato che anche con meno possibilità economiche e meno test rispetto a tutti siamo sempre lì a lottare per il vertice”.
Ti dispiace non avere la moto ufficiale?
“Io la moto ufficiale devo meritarmela, Speriamo che arrivi l’anno prossimo, se no l’anno dopo, più che altro voglio fare bene con la mia squadra, vediamo se ci danno qualcosa di meglio per l’anno prossimo. Non faccio drammi e non sto soffrendo”.
Si è sentita la voce di un interessamento di Barni Racing Team per te, è vero?
“Si è vero, noi abbiamo parlato con Barni, ma anche con Yamaha, con Kawasaki, ma alla fine abbiamo fatto le nostre valutazioni e abbiamo deciso di continuare con Motocorsa. Credo questa sia la scelta migliore per noi. Credo sia normale parlare con altre case, non abbiamo alcun veto, alcun obbligo di non parlare”.
Con Ducati Aruba.it Racing hai parlato?
“Con loro non ho mai parlato. Ducati aveva già deciso di continuare con Rinaldi, quindi non aveva senso parlare”.
Quanto ti dispiace non avere una pista qui nel Bellunese?
“Mi dispiace abbastanza, più che solo nel Bellunese, anche nel Veneto. C’era Adria ma ora l’hanno chiusa. Non c’è praticamente nulla, Belluno è ancora peggio, non c’è nemmeno una pista da cross, non c’è nulla. Un gran peccato. Le possibilità secondo me ci sarebbero. Speriamo che in futuro grazie ai miei risultati qualcosa cambi. Chiaramente se vedono piloti che vanno bene sono anche più invogliati a fare qualcosa”.
Che rapporto c’è tra te e Lorenzo Mauri (team manager Motocorsa Racing)?
“Non è un rapporto normale come con tutti gli altri team manager, perché comunque è un legame profondo, come se fossimo due amici, con pro e contro annessi. Il pro è che ci diciamo tutto, il contro è che litighiamo come due amici. È il bello del team. Sicuramente quando litighiamo gli scontri sono duri ma, comunque dopo ogni discussione siamo usciti sempre più rafforzati e questo è molto buono. Mi piace molto. Possiamo solo continuare a fare bene”.
Cosa ne pensi della direzione gara?
“Secondo me dovrebbero iniziare ad ascoltare un po’ di più i piloti, darci una mano visto che in pista ci andiamo noi, devono ascoltarci ecco. Siamo noi che poi rischiamo la vita. C’è una commissione sicurezza formata da quattro piloti. Io però non voglio mettermi in mezzo a queste cose”.
C’è una moto concorrente che ti ha stupito in queste gare?
“La Kawasaki. Non la fa andare forte solo Rea, ma anche Lowes va molto forte. Mi ha stupito poiché vanno forte entrambe. Stanno facendo un bel lavoro”.
Ti chiedo un parere poi anche sulla Supersport 300 che ne pensi?
“Devono inevitabilmente cambiare qualcosa, abbiamo visto quello che è successo. Tutti lo mettono in conto ma questo inverno cambino qualcosa”.
