foto da Quotidiani locali
CONEGLIANO. Emergono particolari agghiaccianti sul delitto di Maria Luisa “Gina” Bazzo, l’87enne di Parè di Conegliano, ammazzata lunedì mattina dal figlio, Ippolito Zandegiacomo di 57 anni, nel suo appartamento al terzo piano del civico 105 di via Einaudi. L’omicida, che si è accanito sulla madre con estrema ferocia, prima di infliggerle un colpo alla gola, probabilmente quello fatale, aveva tentato di tagliarle le mani con un grosso coltello da cucina. Zandegiacomo è ancora ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Conegliano, piantonato a vista dalle guardie carcerarie.
Non solo: per alcuni anni, l’uomo avrebbe anche molestato una donna di Conegliano, di cui si era invaghito. Fortunatamente, Zandegiacomo non avrebbe mai cercato approcci pesanti con lei e nemmeno l’avrebbe aggredita. Si era auto-convinto che lei fosse la sua ragazza e molto spesso andava ad aspettarla e ammirarla, all’uscita del luogo dove lei lavora. Una sorta di “delirio florido”, come sottolineano gli investigatori: una realtà fittizia che esisteva soltanto nella sua mente.
Intanto le indagini dei carabinieri proseguono. Non è stata ancora fissata l’udienza di convalida dell’arresto. Non è escluso che la procura disponga accertamenti di carattere psichiatrico per capire se l’assassino di Parè fosse, al momento dell’omicidio, capace d’intendere e volere.