Avevano tutti precedenti i quattro arrestati che martedì sono rimasti coinvolti in una rissa. «Una quantità enorme di denunce e condanne, alcuni per spaccio altri per rissa, uno di loro era anche già stato espulso», ha precisato l’assessore alla Sicurezza, Alessandro Ciani. Eppure mercoledì erano tutti liberi in Borgo stazione.
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E a quanto pare non erano a fare una passeggiata. «La rissa - ha spiegato il sindaco Pietro Fontanini - sarebbe legata a una spartizione delle aree di spaccio. Dopo che sono stati intensificati i controlli al parco Moretti qualcuno si è spostato nel quartiere della stazione ma chi già occupava la zona non ha evidentemente gradito e così abbiamo assistito all’ennesimo episodio di violenza».
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A farne le spese questa volta è stato anche un agente della polizia locale, colpito al ginocchio e costretto a ricorrere alle cure dell’ospedale dove gli è stata riscontrato un trauma guaribile in pochi giorni.
Per questo motivo ieri il sindaco Fontanini insieme a Ciani, al consigliere della Lega Paolo Foramitti, che abita in Borgo stazione, e al comandante della Polizia locale, Eros Del Longo, ha fatto visita al presidio della municipale aperto in viale Leopardi, a pochi passi dal luogo dello scontro che ha coinvolto sette persone.
Quattro, due giovani di nazionalità pakistana e due afghana, sono stati arrestati e dovranno rispondere dell’accusa di rissa aggravata.
L’udienza è prevista per domani. Un quinto, anche lui accompagnato in questura mercoledì dopo essersi rifugiato al presidio della Polizia locale, è stato soltanto denunciato sempre per rissa poiché la sua posizione è stata ritenuta più marginale. Altri due invece sono riusciti a fuggire, ma le forze dell’ordine sono al lavoro per identificarli anche grazie alle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza.
«Purtroppo - ha evidenziato Fontanini - la situazione ci preoccupa perché, nonostante i controlli, gli episodi di violenza che quasi sempre vedono protagonisti immigrati clandestini che si dedicano allo spaccio non avendo altre fonti di reddito, continuano a ripetersi.
Noi abbiamo assunto nuovi agenti, abbiamo potenziato illuminazione e videosorveglianza, abbiamo aperto il presidio di polizia locale e incrementato la dotazione dei vigili (oltre al taser sono stati introdotti il bastone estensibile e lo spray al peperoncino, ndr) ma il sindaco non può dare Daspo o chiudere attività.
Sono il prefetto e il questore ad avere in mano la sicurezza e a loro chiediamo risposte ancora più concrete e determinate nella speranza poi che i magistrati adottino pene più severe».
L’assessore Ciani ha anche chiesto al Governo di intervenire per «arginare la ripresa della rotta balcanica, un fenomeno che sul nostro territorio si traduce in un aumento della criminalità» e al prossimo ministro dell’Interno «grande attenzione per tutelare gli agenti che rischiano la loro incolumità».
Un problema rimarcato anche dal comandante Del Longo che poi ha spiegato perché non è stato possibile fare ricorso al taser: «Quando ci sono tante persone coinvolte potrebbe scatenare reazioni ancora più gravi poi se non cambiano le legge e rischia di essere indagato chi porta la divisa è ancora più difficile intervenire».
Foramitti invece ha sottolineato che «residenti ed esercenti sono esasperati e sempre più preoccupati per l’escalation di violenza di questi ultimi giorni».