TRIESTE Gli atti dell'inchiesta giudiziaria sulla New Financial Technology Ltd, società di diritto inglese, che proponeva investimenti in criptovalute con interessi nell'ordine del 10% mensile, saranno trasmessi dalla Procura di Pordenone (Fvg) - che fino a questo momento ha coordinato l'inchiesta - a quella veneta di Treviso che «ne ha rivendicato la competenza territoriale».
Lo ha reso noto oggi, 19 ottobre, con un comunicato, il Procuratore Capo di Pordenone, Raffaele Tito. La decisione è stata presa in seguito ad alcuni incontri di coordinamento investigativo svoltisi nelle ultime settimane. Fino a questo momento l'analisi di quanto sequestrato in sede di perquisizione, le querele pervenute, l'assunzione di persone informate sui fatti, nonché le prime ammissioni e gli interrogatori da parte di alcuni indagati ha permesso «non solo di ricostruire l'organigramma aziendale (compresi agenti e sub-agenti, agenti segnalatori), il numero dei clienti, prevalentemente del nord est italiano ma anche di individuare i profili processuali più approfonditi e corretti.
La Procura segnala che il numero dei clienti coinvolti «si dovrebbe aggirare intorno ai 4 mila, e l'ammontare della raccolta, che fu pari (nel breve giro di due/tre anni), secondo il racconto di uno dei protagonisti, a non meno di 100 milioni di euro».
Il Procuratore Tito sintetizza nella nota che «si è collegialmente convenuto che, essendo la raccolta iniziata nel luogo di residenza di uno degli indagati, ed esistendo, seppur per breve tempo, in Silea, anche una sorta di sede operativa, le indagini dovessero proseguire sotto la direzione esclusiva della Procura di Treviso». La Procura di Pordenone inoltre «si augura che, anche grazie alla fattiva collaborazione di coloro che hanno perduto i propri risparmi, si possa fare piena luce su una vicenda illegale di cosi rilevanti proporzioni e confida veramente che per il futuro tutti i cittadini abbiano maggior rispetto del proprio denaro e non lo sperperino cosi malamente, affidandolo invece solo a enti e persone che rispettano le regole».