foto da Quotidiani locali
TRIESTE Il Superbonus 110% consente di effettuare lavori di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico e avere riconosciuta una detrazione pari al 110% delle spese effettivamente sostenute. La normativa prevede la possibilità di un utilizzo diretto del beneficio in dichiarazione dei redditi da parte del contribuente oppure la cessione di un credito di pari importo, anche sotto forma di sconto in fattura. Ma coprire con i propri “debiti fiscali” le spese del Superbonus 110% può essere difficile ed è per questo che la strada preferita dai beneficiari è la cessione del credito, soprattutto alle banche. «In ogni caso, per considerare la convenienza di operazioni di questo tipo – commenta il dottor Luca Bertolo, commercialista dello Studio BVB – bisogna tenere in considerazione numerose variabili, che per i poco esperti possono essere proibitive. È per questa ragione che è opportuno affidarsi sempre a professionisti».
È da sottolineare che chi utilizza il credito a compensazione delle proprie imposte ottiene il massimo del beneficio, chi invece cede il credito a un intermediario finanziario deve pagare un contributo (e quindi riceve meno di quanto riconosciuto). Dal punto di vista economico – e pratico – non tutte le banche propongono le stesse condizioni economiche e non tutti gli istituti sono disponibili alla cessione del credito.
È importante quindi precisare che chi vuole effettuare i lavori con il Superbonus 110% senza cedere i crediti a imprese e fornitori deve anticipare i soldi (cioè deve pagare l’impresa che esegue i lavori e i fornitori): può farlo utilizzando la propria liquidità oppure aprendo una linea di credito. Generalmente, le banche che effettuano la cessione del credito hanno proposte che comprendono anche la possibilità di ottenere un prestito ponte su cui però si pagano gli interessi. Ecco le condizioni proposte dalle principali banche.
Peggiorano le condizioni per la cessione del credito
La prima cosa da sottolineare è che, in seguito alle varie modifiche inerenti soprattutto la responsabilità in solido tra beneficiari e cessionari dei crediti, sono aumentati i controlli che i cessionari effettuano sulle varie pratiche. Tali controlli hanno un costo e di conseguenza stanno peggiorando le condizioni che le varie banche offrono ai clienti. Unicredit, Banca Sella, Monte dei Paschi di Siena, Credit Agricole e Credem hanno sospeso le cessioni del credito per il Superbonus, mentre le altre banche hanno modificato in peggio le condizioni per la cessione del credito.
Intesa San Paolo
Intesa San Paolo sul credito di imposta ha riconosciuto l’85,45% del valore nominale del credito. In termini pratici, questo vuol dire che se il beneficiario effettua lavori per 100mila euro, maturando così un credito pari al 110% delle somme spese, equivalente a 100mila euro, cedendolo a Intesa San Paolo ottiene 93.995 euro. Affinché si possano eseguire i lavori senza che il beneficiario paghi nulla in anticipo, è necessario aprire una linea di credito. Su tali somme, Intesa San Paolo trattiene l’1% come spese di istruttoria.
Poste Italiane
Poste Italiane ha riaperto la cessione del credito, ma solo per importi di valore massimo di 150.000 euro, inoltre è necessario avere il conto Bancoposta. Se si vuole fare tutto comodamente da casa è necessario aver attivato il servizio di home banking. Il valore concesso da Poste Italiane è diverso a seconda del piano di rientro: 85,5% con recupero delle somme in 4 anni; 84,5% con recupero del credito nominale in 5 anni. Facendo i conti, se il valore dei lavori è di 100.000 euro e in teoria si dovrebbero ricevere 110.000 euro, Poste Italiane riconoscerà al beneficiario 92.950 euro. Anche in questo caso c’è la possibilità di un’apertura della linea di credito con le condizioni previste per i prestiti Banco Posta.
Banca Carige
Banca Carige riconosce al beneficiario il 93,19% del valore nominale del credito. L’ammontare viene erogato in 3 tranche, sempre che i soldi per i lavori siano stati anticipati dal beneficiario, la prima al completamento del 30% dei lavori, la seconda all’ulteriore completamento del lavoro al 30% e, infine, il saldo finale. Naturalmente, il beneficiario deve rispettare tutti i termini previsti per il Superbonus 110%. Anche in questo caso è possibile avere l’apertura di una linea di credito con Tan al 5,17%.
BNL BNP Paribas
BNL BNP Paribas riconosce invece l’86,4% del credito di imposta, quindi le condizioni sono più favorevoli rispetto a Poste Italiane. Nel caso in cui la cessione abbia a oggetto incentivi diversi rispetto al Superbonus, le percentuali scendono a 70% per la restituzione delle somme in 10 anni.
Fineco
Fineco prevede per la cessione del credito Superbonus 110% un ammontare pari al 90,91% del valore nominale del credito riconosciuto (78% per gli altri bonus). A ciò però devono essere aggiunte le spese. Fineco consente di avere l’apertura di una linea di credito di ammontare massimo di 25.000 euro con un Tan al 2,5%.