Sei hotel di Abano pronti alla rigenerazione grazie al Pat approvato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Federico Barbierato. Altri tre hotel che erano invece previsti in un vecchio piano regolatore non saranno più costruiti per evidenti logiche di mercato.
Sono state 28 le manifestazioni di interesse giunte in Comune e analizzate dall’Ufficio tecnico: «L’amministrazione ha confermato la strada intrapresa con la variante in cui si sospendevano dall’edificazione 80 ettari», spiega il sindaco Federico Barbierato. Al centro dell’attenzione ci sono ovviamente gli alberghi: quelli previsti che non sorgeranno mai, e quelli in funzione o dismessi. «Gli hotel dismessi, già riconosciuti come tali nel masterplan, sono stati indicati come elementi di rigenerazione urbana, la cui trasformazione sarà governata mediante l’istituto dell’accordo pubblico-privato previsto dalla legislazione regionale», tiene a precisare il primo cittadino aponense.
«Per le aree destinate a futuri hotel, sono state valutate positivamente le proposte di riconversione funzionale a servizi di residenze sociali per anziani o persone con disabilità, strutture riabilitative e di cura sanitaria». Nello specifico, per quanto riguarda la cancellazione di nuovi hotel, previsti nel Prg del 1999, andranno a sparire due hotel a Monteortone e uno in via Pacinotti. Sei invece le manifestazioni d’interesse relative agli hotel. Per tre di queste (Massaggio, Villa Piave e San Lorenzo) viene confermata la vocazione alberghiera. Vengono indicati come elementi di rigenerazione, con il cambio di destinazione d’uso in residenziale e commerciale, tre strutture: Centrale, Salvagnini e Isolabella.
«Crediamo che operazioni come queste possano essere da stimolo anche per altri imprenditori» osserva il vicesindaco Francesco Pozza. «Gli hotel dismessi possono essere appetibili per investitori che abbiano voglia di rilanciarli. Da parte nostra c’è tutta la volontà di sedersi a un tavolo e discutere del loro futuro».
I lavori partiti da qualche giorno all’Hotel Villa Piave di viale delle Terme, con il parco che sarà condiviso dallo stesso albergo con gli attigui hotel Patria e Risorta, tutti e tre di proprietà di Lara Gibellato, sono il primo esempio di spazi condivisi tra alberghi. Su questa lunghezza d’onda sta muovendo anche l’imprenditrice Cristina Bernardi, già titolare dell’Hotel Formentin, nell’isola pedonale, che dopo la recente acquisizione dell’attiguo Hotel Igea Suisse di via Busonera andrà ad accorpare gli spazi comuni, creando di fatto anche in questo caso un’unica entità. Idea simile pare sul tavolo anche della V Hotels, la società internazionale che ha acquistato da poco l’Hotel Massaggio. Struttura che sarà rigenerata e che lavorerà a stretto contatto con il confinante Hotel Premiere, anche questo di proprietà della V Hotels.