foto da Quotidiani locali
Un mese dopo l’inizio della scuola, ancora si cercano gli ultimi libri di testo. Se da una parte ci sono stati dei ritardi nelle consegne, dall’altra l’editoria scolastica a Venezia è un punto dolente: solo una libreria in tutta la città offre questo servizio. «Fino all’anno scorso ci occupavamo della scolastica delle elementari, perché nessuno lo faceva. Da quest’anno abbiamo abbandonato perché c’era sempre più lavoro e poco guadagno, era quasi insostenibile» spiega Michela Fabbro della libreria Studium. Il costo del corriere annullava qualsiasi guadagno.
Anche Giovanni Pelizzato – proprietario della libreria Toletta e vice presidente regionale dell’Associazione Librai Italiani – racconta di come la sua libreria abbia smesso di reperire i libri di testo dal lontano 1975, essendo già allora insostenibile. Pelizzato continua spiegando come il problema sia a livello nazionale e riguardi i rapporti tra editori e librai. Da una parte lo sconto che viene fatto alle librerie è bassissimo, dall’altra ci sono difficoltà legate all'approvvigionamento, con gli editori che vengono accusati di dare un canale prioritario alla distribuzione online, ad Amazon.
Il pesce grande mangia quello piccolo, si diceva. E in questo caso le librerie sono dei pesci piccolissimi. Che in Italia ci fosse un problema a livello di editoria scolastica era stato denunciato qualche settimana fa anche dall’Associazione Editori. Il ritardo della consegna dei libri di testo veniva imputato ad una mancanza di direttive sui tetti di spesa da parte del Ministero. Ritardi che, a Venezia, sono stati confermati anche dai proprietari della libreria Cafoscarina, porto sicuro per gli universitari.
Solo la libreria Mare di Carta si occupa di libri scolastici, mostrando una controtendenza rispetto alle altre della laguna. «Non ci siamo mai occupati della scolastica se non dei libri per gli studenti dell’accademia navale, nascendo come negozio specializzato in libri legati al mare. Quest’anno ho scoperto che nessun altro forniva questo servizio e ho pensato che dovessimo fare qualcosa», commenta Cristina Giussani, proprietaria della libreria e presidente nazionale del Sindacato dei Librai.
Giussani spiega come effettivamente i libri di testo non siano una fonte di guadagno ma si tratti di un servizio essenziale per le famiglie veneziane che, altrimenti, sarebbero costrette a reperirli in terraferma. «Mi sembra», continua Giussani, «che ultimamente il guadagno del singolo minuto valga più del guadagno della Città. Chi lavora nel settore della cultura deve avere un occhio di riguardo per queste situazioni».
Nel Cinquecento era la culla del libro moderno, oggi Venezia è un’incubatrice di contraddizioni. Si parla di residenzialità e lo si fa ciclicamente, ma i servizi offerti alla popolazione sono sempre meno. Si vogliono riportare le famiglie in centro storico, ma si chiede loro di andare in terraferma a prendere i libri per la scuola. Giussani racconta di come, ancora in questi giorni, stia accogliendo i «naufraghi della Coop», delusi dai ritardi nella consegna dei testi. «Bisogna andare ad acquistare i libri nelle sedi opportune, non al supermercato. Il circuito delle librerie funziona, è il nostro mestiere».