ROVERBELLA. Bonificare poi riconnettere l’area al tessuto urbano. È questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale in merito al recupero dell’ex smalteria Marocchi.
L’immobile, che si sviluppa su una superficie di 10mila metri quadrati nel cuore del paese, era stato affidato, a seguito del fallimento del 2009, a un curatore fallimentare incaricato di vendere il sito. La curatela fallimentare ha indetto, nel corso della sua attività, ben 14 aste, tutte andate deserte, nonostante la progressiva svalutazione dell’immobile, passato da un valore iniziale stimato oltre i 600mila euro ai circa 90mila dell’ultima gara.
Nessuno si è fatto avanti, quindi l’area è tornata alla vecchia proprietà. Dietro l’assenza di offerte per l’acquisizione vi è un problema di inquinamento ambientale causato dall’attività dell’ex stabilimento. Una prima indagine ambientale era stata compiuta dall’ex amministrazione Annibaletti; l’indagine aveva evidenziato lo sforo di alcuni parametri, tanto da rendere incompatibile la destinazione dell’area a residenziale.
A questo proposito, l’attuale amministrazione Cortesi si è posta l’obiettivo di cambiare la destinazione d’uso dell’area, da residenziale a pubblica, con un duplice obiettivo: poterla bonificare e utilizzare poi il suo ampio spazio, oltretutto centralissimo, come area pubblica, parcheggi, parchi, spazio manifestazioni.
«Per raggiungere i nostri obiettivi, intanto abbiamo deliberato la variante al Pgt – spiega il vicesindaco Alessandra Madella – Poi saranno necessarie ulteriori indagini ambientali, oltre a una conferenza di servizi per approvare il cosiddetto piano di caratterizzazione, per arrivare a stabilire come procedere con la bonifica. In tutto questo sarà coinvolto anche il proprietario, responsabile dell’inquinamento dell’area».
«Se la proprietà non sarà in grado di provvedere alla bonifica, deve intervenire il Comune che a sua volta chiederà risorse alla Regione Lombardia – aggiunge Madella – In questo modo però scatterà un diritto di acquisizione sull’area, di cui nel frattempo cambieremo la destinazione d’uso, che da residenziale passerà a pubblica. Perché l’idea finale è proprio quella di farne parcheggi o altri spazi che possano servire alla collettività».
